Sguardo verso il futuro, il “Marcello Arlotta” di Taranto-Grottaglie diventa il Primo spazioporto d’Italia, il Primo in Europa

Aero-Spazioporto Grottaglie

Il 21 ottobre scorso l’Enac ha approvato il Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli spazioporti.
L’astronauta, Roberto Vittori, “…tutto questo è iniziato proprio attorno all’estro creativo del Politecnico di Bari nel 2014”.
I 100 anni di storia: da stazione di dirigibili ai voli suborbitali.

Ci sono due date che rappresentano le pietre angolari, quelle più preziose, visibili, nella costruzione di un edificio pugliese votato al futuro: 9 maggio 2018 e 21 ottobre 2020. La prima si riferisce ad un atto di indirizzo (n.250) del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, esaminato il documento elaborato dall’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) sui “Criteri per l’individuazione degli spazioporti” idonei a svolgere tale funzione per voli a decollo e atterraggio orizzontale, indica nell’aeroporto “Marcello Arlotta” di Taranto-Grottaglie lo “spazioporto per lo sviluppo sostenibile del settore dei voli commerciali suborbitali” e, contestualmente, lo dichiara “infrastruttura strategica nazionale”.
Primo in Italia, primo in Europa, è, secondo le valutazioni ENAC, l’opzione migliore tra le diverse candidature italiane (tra queste, Sardegna, Sicilia, Friuli Venezia Giulia) ma anche europee.
La seconda, e più recente, si riferisce alla fase operativa messa in atto da ENAC, secondo quanto disposto dall’atto di indirizzo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel 2018. Lo scorso 21 ottobre, il Consiglio di amministrazione dell’ENAC ha approvato il “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli spazioporti”. Con l’adozione del Regolamento si apre una nuova e concreta fase operativa che andrà ad arricchire l’offerta infrastrutturale di settore e consentirà uno sviluppo dell’intero sistema aeronautico nazionale. Ciò apre una nuova pagina, tutta da scrivere, per Taranto, la Puglia, l’Italia.

Quelle due pietre angolari che prefigurano lo spazioporto di Grottaglie poggiano su una fondazione costruita antecedentemente e che ha origini nel 2014. L’idea, nata quasi per caso, ma non troppo, trovò esercizio accademico nel febbraio di quell’anno a seguito dell’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Bari a cui partecipò, in qualità di ospite d’onore, l’astronauta ESA, generale, Roberto Vittori, addetto allo spazio presso l’ambasciata italiana negli USA. Ma fu nel mese successivo, il 12 marzo 2014, che quell’idea, presentata a Washington, presso la sede dell’Ambasciata d’Italia in occasione degli accordi sul “Memorandum of Cooperation (MoC) on the Commercial Space Transportation” tra l’Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC) e l’equivalente americana, Federal Aviation Administration (FAA) prese forma e sostanza. A quell’incontro ufficiale prese parte anche il Poliba con il rettore, Eugenio Di Sciascio e il generale Roberto Vittori, fautore e sostenitore della qualità dello scalo pugliese. Seguirono incontri e relazioni a cui il Poliba partecipò attivamente, anche con scelte formative mirate al settore spaziale come l’istituzione per Taranto del corso di laurea in “Ingegneria dei sistemi aerospaziali” potenziato, successivamente, con il corso di laurea magistrale in “Aerospace Engineering” con Unisalento e in ultimo con il dottorato di ricerca di “Ingegneria e scienze aerospaziali” con Uniba. Nel 2015, fu coinvolta l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Il progetto assunse nuova linfa vitale dal 2017 quando presso la “Casa dell’Avviatore dell’Aeronautica” fu siglato un accordo di cooperazione tra la statunitense FAA (Federal Aviation Administration), l’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) che tracciò le linee guida sul “Commercial Space Transportation”. Nello stesso anno, seguì un altro accordo, questa volta tra l’Altec di Torino (società partecipata da ASI e Thales Alenia Space) e la Virgin Galactic di Richard Branson con il quale si ufficializzò il percorso di collaborazione con i privati per la commercializzazione dei voli suborbitali.

Virgin Galactic’s SpaceShip, primo volo.

Ulteriori contributi e azioni, seguiti dal Poliba, contribuirono alla realizzazione del progetto. Tra questi, quello più rilevante, nel 2018 a Mola di Bari, alle porte del capoluogo, sede della SITAEL, dove Sir Richard Branson, fondatore del Gruppo Virgin, incontrò il fondatore del Gruppo Angel, Vito Pertosa, per la firma di specifici accordi. Tra questi, l’uso del LauncherOne di Virgin Orbit, per il lancio di uHETsat, primo satellite con propulsione elettrica, in collaborazione con ESA e ASI. Il cerchio si chiude: il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ed Enac compiono passi decisivi, ultimo dei quali, il 21 ottobre 2020 con l’approvazione appunto del citato regolamento per la costruzione e l’esercizio dello spazioporto di Grottaglie.

Il futuro.

Il sistema di volo spaziale di Virgin Galactic, attraverso lo spazioporto, è solo una delle diverse opportunità che si offrono all’aeroporto di Taranto-Grottaglie. L’infrastruttura infatti, consentirà voli sperimentali suborbitali, quelli cioè collocati nella fascia di quota tra i 10 e i 100 km (al disotto di tale fascia volano gran parte dei voli di linea), l’addestramento di astronauti e piloti, la cura dei sistemi di lancio per piccoli satelliti, turismo spaziale e indotto.


Per “Poliba Chronicle” e sul futuro dell’aeroporto “Marcello Arlotta” di Taranto-Grottaglie, abbiamo raccolto l’importante opinione dell’astronauta ESA, generale Roberto Vittori, addetto allo spazio presso l’Ambasciata d’Italia negli USA, convinto sostenitore della base pugliese e del contributo scientifico del Politecnico di Bari.

Il Generale Roberto Vittori, astronauta e Space Attachè presso l’Ambasciata d’Italia negli USA.

Generale, Vittori, che significato assume per la Puglia, l’Italia ma anche per l’Europa l’ultimo passo ufficiale di Enac a favore dello spazioporto di Grottaglie?

L’approvazione del 21 ottobre scorso da parte del Consiglio di Amministrazione di ENAC del “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli spazioporti” è un ulteriore importantissimo passo per dare all’Italia uno dei primissimi spazioporti nel mondo.

Nell’era della “space economy” la necessità di facilitare l’accesso allo spazio sta spingendo la tecnologia verso sistemi di lancio completamente riutilizzabili e per l’effetto devono essere definiti i nuovi concetti di spazioporti come quello, per l’appunto, di Grottaglie.

L’Italia ha certamente un posizionamento ottimale sia come geografia che come clima, ma soprattutto dispone delle necessarie competenze tecniche ed ingegneristiche necessarie, grazie ad un mondo universitario capace, competente e determinato a promuovere l’innovazione. Del resto tutto questo è iniziato proprio attorno all’estro creativo del Politecnico di Bari nel 2014, a cui poi ha fatto seguito a stretto giro l’accordo tra Enac ed l’omologa statunitense FAA, poi esteso nel Giugno del 2015 all’Agenzia Spaziale Italiana e poi attraverso i successivi ben noti eventi che, tra le altre cose, hanno dimostrato il forte interesse per l’iniziativa della Puglia anche da parte dei principali attori privati del mondo americano, come ad esempio la Virgin Galactic”. 

Guarda l’intervista esclusiva rilasciata dal Generale Vittori a Poliba Chronicle

Il Cav. Vito Pertosa, fondatore
del Gruppo Angel Company.

Vito Pertosa, lungimirante imprenditore di Monopoli, fondatore del gruppo Angel a cui appartiene l’affiliata SITAEL, ha avuto in questo percorso di costruzione del progetto dello spazioporto di Grottaglie una valenza fondamentale. “Sono molto soddisfatto di questo ulteriore passo verso la realizzazione di un obiettivo al quale il Gruppo Angel lavora da tempo – dice Pertosa. Crediamo – continua – che le applicazioni di alta tecnologia nello spazio, e dallo spazio, possono dare un grande impulso allo sviluppo economico. Per queste ragioni abbiamo creato la Sitael, prima impresa privata interamente italiana, e interamente basata sulle logiche della New Space Economy. Crediamo inoltre, che questa iniziativa possa portare il proprio contributo alla necessaria trasformazione dell’economia dell’area di Taranto che versa in gravi difficoltà. I voli suborbitali a decollo orizzontale uniscono le competenze aeronautiche a quelle spaziali, terreno di forte collaborazione del Gruppo con il Politecnico di Bari, attraverso la Blackshape e la Sitael”.

Ma più concretamente, cosa potrà accadere nei prossimi mesi per la realizzazione dello spazioporto “Marcello Arlotta”? Quale sarà il contributo del Politecnico di Bari? Ecco le valutazioni, ma anche la soddisfazione, per il lavoro profuso dal Poliba del Rettore, Francesco Cupertino

Rettore Francesco Cupertino
Il Rettore del Politecnico di Bari, Prof. Francesco Cupertino.

«Il punto al quale siamo arrivati oggi, per la realizzazione dello spazioporto a Grottaglie, è una tappa fondamentale del percorso iniziato sei anni fa, con uno studio di fattibilità avviato come esercizio accademico dal Politecnico e oggi divenuto una opportunità concreta di sviluppo del territorio. È un punto significativo per la Puglia e per il Paese, in questa fase così difficile in cui dobbiamo progettare e contribuire alla ripresa. Abbiamo l’occasione, straordinaria, di utilizzare l’industria dell’aerospazio per rafforzare il sistema della ricerca scientifica e le relazioni internazionali delle imprese. Il Politecnico di Bari continuerà a seguire con attenzione tutte le prossime fasi di questo grande progetto, mettendo le competenze dei suoi ricercatori e docenti a disposizione delle istituzioni e delle aziende che vorranno investire. Da parte nostra, siamo sicuri che tutti gli investimenti fatti nel settore aerospazio negli ultimi anni, si tradurranno in sviluppo per il nostro territorio».

Il Rettore Francesco Cupertino parla dello spazioporto. Guarda il video.

Tracce di Storia. Nasce nel 1915 per la difesa di Taranto e della base navale

I 100 anni del “Marcello Arlotta”: dai dirigibili al volo spaziale

L’aeroporto di Grottaglie nacque principalmente dall’esigenza di difendere il porto di Taranto. Nel 1915, all’inizio della prima guerra mondiale, furono costruiti i primi hangar per dirigibili e piccoli aerei. Nel 1916 la base passò sotto il comando dell’Armata Navale. Negli anni venti, divenne Scuola Centrale di Pilotaggio per allievi di varie nazionalità e intitolato al tenente di vascello, Marcello Arlotta, scomparso durante la prima guerra mondiale. Nel 1939 dette prova di una perfetta organizzazione militare. Nel 1943 l’aeroporto subì bombardamenti. Dopo l’8 settembre fu occupato dall’aviazione inglese e nel 1945 fu restituito all’Aeronautica Militare Italiana. A dicembre del 1950 iniziò la ricostruzione dell’aeroporto e si insediò una nuova scuola di pilotaggio.
Nel 1964 divenne aeroporto civile. Nel 1969, lo scalo venne chiuso per essere riaperto nel 1985. Nel frattempo venne anche adibito ad uso militare per conto della Marina Militare. Rimase attivo fino al 2003 per via della presenza di alcune compagnie aeree che si interessarono allo scalo ionico. Nel 2005 il gruppo Alenia Aeronautica divenne partner della Boeing per la realizzazione delle fusoliere e del piano di coda del nuovo Boeing 787. Il 15 dicembre 2006, venne inaugurata la nuova pista, la sesta più lunga d’Italia, dagli originari 1.860 m agli attuali 3.800 m.Dal 2013 è inserito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nella lista degli aeroporti di rilevanza nazionale. Nel maggio 2018 l’aeroporto di Taranto-Grottaglie è stato individuato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dall’ENAC  per realizzare il primo spazioporto italiano operativo per i voli suborbitali. Attualmente, l’aeroporto è in parte ad utilizzo militare, avendovi sede la stazione aerea MARISTAER Grottaglie della Marina Militare e la Sezione Aerea Manovra della Guardia di Finanza.

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