Il contributo del gruppo di ricerca del Poliba e del Fab Lab: dalla catena di bicicletta l’idea del mattone in terracotta senza spigoli, modulabile per contenere gli spazi floreali. La visita di Re Carlo d’Inghiterra
17 giugno 2024
Giulio Giorgi, lombardo, è un landscape designer ma anche, giardiniere e scrittore. Formatosi in agronomia ed ecologia in Italia, Francia, Norvegia caratterizza il suo lavoro per scelta di materiali esclusivi e lavorazioni artigianali personalizzate.
Giuseppe Fallacara, pugliese, architetto, ordinario di “Progettazione architettonica” presso il Politecnico di Bari, da tempo studia la stereotomia e le sue applicazioni.
Entrambi, dal 2023, frequentano l’Académie des savoir-faire à la pierre de la Fondation d’entreprise Hermès, fondazione che sostiene la prestigiosa maison Hermès di alta moda francese, conosciuta in tutto il mondo.
Nel corso di undici mesi, assieme ad un gruppo della fondazione, hanno partecipato alla Skills Academy dedicato alla pietra e al paesaggio.
Giorgi è risultato vincitore di un importante progetto che prevede la realizzazione di un particolare giardino, denominato, “World Child Cancer Nurturing Garden“ al Chelsea Flower Show di Londra 2024 (21-25 maggio), la più grande e antica esposizione floreale della Gran Bretagna. La manifestazione è organizzata annualmente dalla Royal Horticultural Society al Royal Hospital Chelsea.
Giorgi immagina uno spazio verde sensoriale con materiali naturali, dedicato ai piccoli pazienti oncologici, facilmente replicabile in diversi contesti ambientali e climatici, permettendo la sua riproduzione negli ospedali dove operano ONG come World Child Cancer UK. Il paesaggista lombardo però, ha un problema da risolvere: riuscire ad ottimizzare la costruzione di una serie di invasi curvilinei per il contenimento delle piante e dei fiori utilizzando un unico mattone ecologico.
Giorgi, si rivolge a Fallacara che con il suo gruppo coordina il dottorato di ricerca Poliba, “Progetto per il Patrimonio: Conoscenza, Tradizione e Innovazione” dedito allo studio e alle ricerche su temi e tecniche di questo ambito, anche con il coinvolgimento e il supporto del Fab Lab, il laboratorio di fabbricazione digitale del Politecnico di Bari, uno tra i più grandi d’Italia.
L’idea di partenza è quella di abbandonare a priori unità costruttive con possibili spigoli per questioni di sicurezza dei bimbi. Le costruzioni con i Lego inducono il gruppo di Fallacara ad immaginare un mattone traendo spunto dal singolo componente ovale di una catena di bicicletta, in grado, cioè di potersi conformare a qualsiasi forma curvilinea. In più, avvalendosi dell’esperienza maturata sul tema della stampa 3D con materiali naturali, immagina di realizzare tali mattoni tramite la stampa 3D in argilla, poi cotti in forno. E così, i primi prototipi in scala ridotta vedono la nascita proprio nei laboratori del Fab Lab di Bitonto.
Seguono un continuo e costante scambio di informazioni tra il gruppo di ricerca del Poliba, i tecnici di WASP, azienda leader del settore 3D e Giulio Giorgi. La WASP in breve tempo trasforma il modello del Poliba in prototipo per arrivare al mattone definitivo: due circonferenze di 16 cm di diametro, unite tra loro per un’altezza di 25 cm, per 34 cm di lato, impilabile alla sommità, in terracotta. In breve tempo la WASP produce 600 moduli, utili alla realizzazione del giardino sensoriale. Il progetto si trasforma in realtà: nasce così il “World Child Cancer Nurturing Garden”. Ma la sua storia non finisce con la sua realizzazione: il giardino di Giulio Giorgi, grazie alla collaborazione con il Poliba e il prof. Fallacara si aggiudica a Londra il primo premio assoluto per la sostenibilità ambientale, quale, secondo la giuria, “un bellissimo esempio di fusione tra tecniche antiche e moderne. Esso costituisce un ottimo esempio per progettare e costruire giardini in modo più sostenibile in futuro”.
Re Carlo d’Inghilterra. All’anteprima del Chelsea Flower Show 2024 non è mancata la visita di Re Carlo d’Inghilterra con la consorte, Regina Camilla che in occasione della loro presenza presso lo spazio dedicato al “World Child Cancer Nurturing Garden” hanno seguito con particolare interesse la storia del progetto di Giorgi con la complicità dei ricercatori del Politecnico di Bari.