La strategia per il post pandemia: Puntare sull’economia circolare

Luiss pubblica il libro “L’Italia sostenibile”, raccolta di analisi e proposte per una nuova politica industriale. Con un contributo di due docenti del Politecnico di Bari

A che punto siamo con l’economia circolare? Per spiegare come e quanto si sta affermando, quali strategie servirebbero per diffonderla e, soprattutto, quali benefici ci si aspetta per il futuro prossimo, Luiss University Press, casa editrice della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, ha recentemente pubblicato “L’Italia sostenibile. L’economia circolare per la politica industriale del Paese”. Il volume, a cura di Matteo Caroli, è frutto di un lavoro di squadra tra professori universitari, professionisti, imprenditori, manager di aziende pubbliche e private, selezionati da Nord a Sud della Penisola.

La copertina del libro “L’Italia sostenibile”

Organizzati in tavoli di lavoro, i protagonisti di questo libro hanno discusso, analizzato, condiviso idee progettuali su vari temi legati all’economia circolare, intesa come la migliore strada da percorrere verso la ripresa e lo sviluppo sostenibile dell’Italia. Dalle filiere produttive alla nuova finanza; dalle prospettive demografiche all’innovazione tecnologica: i tavoli hanno infine prodotto dodici documenti di sintesi, sulla base dei quali il volume è stato redatto.

In questa ampia e originale raccolta di materiale multidisciplinare elaborato con metodo scientifico, ci sono i contributi di Michele Ottomanelli e Ilaria Giannoccaro, entrambi docenti del Politecnico di Bari, nei rispettivi ruoli di professore ordinario di Trasporti e di associato di Ingegneria Economico Gestionale. Ottomanelli (nella foto a sinistra) ha coordinato infatti il tavolo dedicato alla Mobilità sostenibile, i cui contenuti si ritrovano nel capitolo 4 de L’Italia Sostenibile, intitolato Smart mobility e innovazioni nell’automotive e aerospazio. Dalla (dis)economia dell’auto all’economia della mobilità sostenibile.

In questa parte del volume, il docente del Politecnico esamina ad ampio spettro tutta la panoramica delle soluzioni e dei servizi più innovativi nell’ambito della mobilità sostenibile, dal car sharing al ride-hailing fino all’aerospazio, mettendoli in relazione con questioni infrastrutturali, come la connettività delle aree urbane; energetiche, come la decarbonizzazione; tecnologiche, come l’automazione, ma anche con tematiche sociali come le politiche in materia di trasporto pubblico e di condivisione. Tutti gli spunti contenuti in questo capitolo convergono sulla necessità di una strategia prioritaria per sostenere la diffusione dell’economia circolare come perno del futuro sviluppo.

Lo stesso filo conduttore si ritrova nei documenti finali degli altri tavoli di lavoro. I gruppi, infatti, hanno svolto le loro attività nell’ambito del progetto “Italia 2030”, nato su iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico e di Luiss Business School, con il sostegno di Cassa Depositi e Prestiti, Enel, Eni, Generali, Intesa Sanpaolo, Italgas, Leonardo, Poste Italiane, Snam e Terna e la collaborazione dei Politecnici di Bari, Milano e Torino, l’Università Bocconi e l’Università Cattolica di Milano, La Sapienza di Roma e l’Università Federico II di Napoli.

Tornando al Politecnico di Bari, il contributo della professoressa Giannoccaro (nella foto sotto) e del suo gruppo di lavoro si ritrova nel capitolo sesto del volume, intitolato L’evoluzione circolare dell’economia del mare, frutto di un tavolo dedicato alla “Leadership green: l’economia del mare”. La tesi è che un Paese bagnato per oltre l’80% dei suoi confini dal mare non può perdere l’occasione di puntare sulla cosiddetta blue economy per il rilancio economico post pandemia. Ma questo deve avvenire in un’ottica di sistema, guardando cioè agli operatori dell’economia del mare non come «entità indipendenti e separate, ma inquadrare il tema in ottica di filiere integrate, interdipendenti e circolari».

Si parte, in questo capitolo da una fotografia dei diversi settori dell’economia del mare negli ultimi anni (trasporto marittimo, cantieristica, estrazione di minerali e oil & gas) fino ad arrivare ai nuovi modelli di business come la riconversione delle infrastrutture produttive per fini energetici o multifunzionali, sia onshore che offshore.

Tra prospettive di collaborazione pubblico-privato, ruolo delle start up e importanza del coordinamento tra le istituzioni, le prospettive sono tutte interessanti, soprattutto per i territori del Sud. C’è molto Meridione, infatti (ed è sempre raccontato in chiave di grande opportunità per tutto il Paese) nel libro “L’Italia Sostenibile”. Un manuale di istruzioni a disposizione dei centri di ricerca, delle start up, del tessuto produttivo nazionale e, ovviamente, della politica. Scaricabile al link https://luissuniversitypress.it/pubblicazioni/litalia-sostenibile/

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