Riapro Lab: gli atenei fanno rete per un nuovo modello di gestione delle future emergenze in Puglia

Le quattro università pubbliche hanno sottoscritto l’atto costitutivo: mettendo insieme le competenze, lavoreranno come un sistema regionale della ricerca, coordinate dal Politecnico. La pandemia, infatti, ha dimostrato che per fronteggiare gli imprevisti serve grande capacità di innovazione

Nasce Riapro Lab, laboratorio multidisciplinare diffuso a cui partecipano i quattro atenei pubblici pugliesi, per aiutare le imprese a fare innovazione nel settore dei dispositivi di protezione individuale, dei sistemi di sanificazione, dei nuovi materiali. Nei giorni scorsi è stata costituita un’associazione temporanea di scopo, che sarà la struttura all’interno della quale si svolgeranno le attività di ricerca e sviluppo, a cui partecipano il Politecnico di Bari in qualità di capofila del progetto, insieme con le Università di Bari, Foggia e del Salento. L’obiettivo è dare continuità al lavoro svolto durante l’emergenza Covid, mettendo a frutto l’esperienza, ma guardando oltre la pandemia.


Il servizio video di Poliba Chronicle con l’intervento del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e le dichiarazioni dei Rettori Cupertino (Poliba), Limone (UniFg), Pollice (UniSal) , dei proff. Carbone (Direttore dipartimento DMMM) e Dassisti, responsabile scientifico RIAPRO Lab

Alla base del progetto, infatti, c’è l’attività svolta dal Politecnico durante il primo lockdown, lo scorso anno. L’ateneo mise a disposizione un gruppo di ricerca per aiutare le imprese locali (ma ci fu grande richiesta anche da altre regioni) che volevano riconvertirsi, almeno in parte, per produrre mascherine e altri dispositivi di protezione di cui c’era grande bisogno e, tuttavia, una preoccupante scarsità. A quella iniziativa hanno aderito oltre 300 imprese, che hanno contattato il Politecnico per produrre dispositivi.

«Ora Riapro diventa una struttura stabile al servizio del territorio – ha spiegato il rettore Cupertino – perché andiamo incontro a ulteriori grandi cambiamenti nel sistema produttivo che richiedono continua innovazione nei materiali, nell’organizzazione del lavoro, nelle tecnologie di produzione, sul filo conduttore della transizione ecologica».

Da sinistra, i rettori Bronzini (Università di Bari), Pollice (Salento), Limone (Foggia) e Cupertino (Politecnico di Bari) alla costituzione di Riapro Lab

Ogni Università partecipa al progetto con propri ricercatori, attrezzature e competenze, mettendo i risultati a disposizione delle imprese che hanno necessità di nuove tecnologie, materiali, processi produttivi. «L’emergenza ci ha insegnato che dobbiamo essere pronti ad ogni evenienza – ha detto il presidente della Regione, Michele Emiliano, intervenuto in videoconferenza alla costituzione di Riapro Lab – senza arrivare a nessun concetto autarchico, ma è evidente che ogni territorio deve avere capacità strategica di provvedere alle proprie necessità». Un modello nuovo, dunque, che si basa sulla collaborazione tra le università, come un unico sistema regionale, pur conservando ognuna le proprie specificità.

Tutte le attività di ricerca e sviluppo saranno coordinate dal Politecnico. Per l’acquisto delle attrezzature, che saranno acquistate e installate prossimamente, la Regione ha stanziato 350 mila euro, con una quota per ogni ateneo partecipante. La sede del laboratorio, per quanto riguarda il Politecnico, sarà la sede di Japigia del dipartimento di Meccanica, Matematica, Management. «Partiamo dall’esperienza dell’emergenza guardando oltre la pandemia» ha commentato il rettore Cupertino.

La firma dell’atto davanti al notaio

«Per tutte le produzioni di beni e servizi strategici – ha aggiunto il presidente Emiliano – dobbiamo avere la stessa organizzazione facendo connessioni come stiamo facendo, in questo caso, con le università. Sono particolarmente felice – ha aggiunto Emiliano – del fatto che i rettori siano stati capaci di buttare il cuore oltre l’ostacolo e costruire una sinergia che apre infinite prospettive al nostro sistema produttivo. Grazie, in particolare al Politecnico di Bari – ha concluso il Governatore – che opera sempre più come Politecnico di Puglia e dimostra un grande spirito di servizio, mettendosi a disposizione delle altre università e del territorio».

Nel dettaglio, Riapro Lab offrirà un servizio diffuso per uso regionale (ma non solo ) di qualificazione funzionale di materiali, prodotti e processi per materiali e prodotti con differente grado di capacità filtrante di gas (filtri e mascherine); materiali e prodotti con differente potere di difesa dalla penetrazione di liquidi infetti (tessuti e assemblati); materiali con additivazione di antimicrobici ed antivirali.

Inoltre, il laboratorio farà supporto alla sostenibilità, attraverso l’analisi della riutilizzabilità dei materiali e necessità di testare l’efficienza filtrante ed il potenziale antimicrobico, dopo un numero ripetuto di lavaggi; sperimenterà materiali innovativi e a basso impatto ambientale, con particolare riferimento alla derivazione da sottoprodotti del comparto agro-alimentare; aprirà a nuovi mercati, con la certificazione dei materiali filtranti autoctoni per mercati esteri.

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