Rediscovering the Space, Dottorato di Ricerca in Ingegneria e Scienze Aerospaziali.
Il generale pilota dell’Aeronautica Militare è ospite del Poliba, domani, 30 marzo, ore 17.00. L’evento è in programma sulla piattaforma Cisco Webex e sul canale Youtube del Politecnico di Bari
Nonostante un forte legame tra spazio e aerospazio, i due domini sono profondamente diversi l’uno dall’altro. Infatti, all’aumentare della distanza dalla superficie terrestre, assistiamo a una diminuzione esponenziale della pressione atmosferica.
Ciò accompagna il passaggio dall’aerotermodinamica, a cui sono legati mezzi di volo, al principio di inerzia (prima legge di Newton) che spiega che un corpo che si muove in moto rettilineo uniforme, in assenza di attrito, continuerà il suo moto all’infinito finchè una forza non lo fermi. Per anni si è commesso l’errore di confondere i due regni fisici, ignorando il potenziale dell’atmosfera nel facilitare l’accesso allo spazio. Ciò ha portato a una progettazione inefficiente dei veicoli spaziali.
La riusabilità dei razzi.
Nell’era della nuova economia spaziale, tuttavia, la “riusabilità” dei razzi è diventata un fattore chiave per tantissime applicazioni. Ciò ha spinto la ricerca scientifica ad una fase di concetti innovativi e a relative tecnologie sperimentali che possono essere indicate genericamente come ” voli suborbitali”.
Per definizione, un volo suborbitale compie una traiettoria che non raggiunge nemmeno una singola rotazione attorno al nostro pianeta, e quindi è semplicemente una combinazione delle fasi di lancio e di rientro. Il concetto di volo suborbitale può essere ulteriormente rifinito, focalizzandosi sulle tecnologie riutilizzabili che producono un duplice vantaggio: il costo di accesso allo spazio è notevolmente ridotto; i rischi per le aree circostanti il sito di lancio sono mitigati.
Le tecnologie riutilizzabili suborbitali permettono la transizione dal classico razzo “unidirezionale” alla rivoluzione degli aerei che si evolvono in veicoli spaziali e degli aeroporti in porti spaziali.
L’Italia, la Puglia.
L’Italia ha le condizioni perfette, in termini di geografia e clima, per poter ospitare voli suborbitali sperimentali e Grottaglie, in Puglia, uno dei primissimi spazioporti d’Europa, è una dimostrazione del ruolo di primo piano che possiamo avere in Europa.
Su questi argomenti e sul tema, “Volo Suborbitale”, verterà l’incontro promosso dal Dottorato di Ricerca in Ingegneria e Scienze Aerospaziali, Poliba-Uniba, nell’ambito del programma d’incontri quindicinali, “Rediscovering the Space, challenges and opportunities in the aerospace, research and business sectors”. Relatore, Roberto Vittori, Astronauta ESA, Pilota e addetto alla sicurezza in volo dell’Aeronautica Militare Italiana.
L’evento è in programma domani, 30 marzo, ore 17.00, sulla piattaforma Cisco Webex e sul canale Youtube del Politecnico di Bari.
Coordinatore: prof. Marco Donato de Tullio, PoliBA. Moderatrice: prof.ssa Caterina Ciminelli, PoliBA.
Il relatore.
Roberto Vittori è pilota, collaudatore e addetto alla sicurezza in volo dell’Aeronautica Militare Italiana, nel grado di Generale di Brigata. Vanta esperienza su più di 50 diversi tipi di velivoli, elicotteri, alianti. È anche astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea con alle spalle tre voli sulla Stazione Spaziale Internazionale, due dei quali a bordo della russa Soyuz (2002 e 2005), e l’ultimo a bordo dello Space Shuttle. Tra i numerosi riconoscimenti, ha ricevuto una medaglia d’oro al valore aeronautico dal Presidente della Repubblica Italiana, una medaglia d’oro per l’esplorazione spaziale dall’Amministratore della NASA e una medaglia speciale dal Presidente della Federazione Russa.