Lala Mask: l’innovativa mascherina professionale nata dalla collaborazione tra il Politecnico di Bari e l’azienda pugliese “New Euroart”

LALAMASK

L’iniziativa RIAPRO, nata durante la prima fase dell’emergenza, prosegue e coinvolge le quattro università Pugliesi. Il rettore Cupertino: «Un servizio per le imprese del territorio»

Si chiama “Lala Mask” – acronimo di Leggerezza, Aria, Longevità e Ambiente ed è una nuova maschera semi-facciale per uso prevalentemente professionale in ambito sanitario. Rispetto ai prodotti equivalenti attualmente sul mercato è infatti molto più leggera (circa 50 grammi contro almeno 300 grammi dei competitor), con ottimo livello di respirabilità, totalmente riciclabile e con filtro intercambiabile.

Lala Mask è stata presentata ieri, 27 ottobre 2020, durante una conferenza stampa in videoconferenza, alla quale hanno partecipato il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino; l’ingegner Carlo Maria Martino, presidente regionale CONFAPI Industria Puglia, l’ingegner Mattia Lala, inventore del nuovo prodotto e i professori del Politecnico che costituiscono il gruppo di lavoro che ha collaborato con l’azienda produttrice per la ricerca e lo sviluppo del prodotto: Giuseppe Carbone, Direttore Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Matematica, Management; Roberto Spina, dello stesso dipartimento, responsabile del laboratorio di caratterizzazione termo-fisica di polimeri post-formati e Luigi Maria Galantucci, prorettore per la Pianificazione Strategica e responsabile del laboratorio di prototipazione rapida e reverse engineering. L’azienda produttrice della maschera è la New Euroart s.r.l. di Grumo Appula.

Il Video di presentazione della mascherina Lala Mask.

Lala Mask, infatti, è uno dei risultati dell’attività di RI.A.PRO (RIconversione Aziendale per la PROduzione di DPI), un progetto nato nella prima fase dell’emergenza sanitaria da Covid 19, sostenuto dalla Regione Puglia e realizzato in coordinamento con le altre università pugliesi. L’obiettivo era aiutare le imprese locali in difficoltà a riconvertire, anche parzialmente, la propria produzione, per produrre dispositivi di protezione individuale per le esigenze di contenimento della diffusione del virus. In soli due mesi, nel pieno della pandemia, nell’elenco di Riapro sono state registrate trecento aziende che hanno chiesto indicazioni scientifiche sulle procedure di produzione. Tra queste, la “New Euroart”, un’azienda con oltre 9 milioni di euro di fatturato e 80 dipendenti, che opera principalmente nel settore Oil & Gas.

Il Rettore Francesco Cupertino discorre della esperienza del laboratorio RIAPRO, durante la conferenza stampa di presentazione della mascherina Lala Mask.

«Questo risultato dimostra quanto sia importante, soprattutto nei momenti di crisi, fare rete tra le migliori realtà del territorio» commenta il rettore Cupertino. «In questo momento storico così particolare – aggiunge il rettore del Politecnico – un’azienda privata lancia sul mercato un prodotto innovativo, potenzialmente molto competitivo e di grande utilità sociale, avendo beneficiato delle competenze scientifiche del Politecnico di Bari e delle altre università pugliesi che hanno avviato Riapro. Questa esperienza di collaborazione – conclude Cupertino – oggi guarda oltre l’emergenza e diventa una realtà stabile che corrisponde alle quattro università pugliesi, un interlocutore unico per le aziende che vogliono fare innovazione, per aumentare la propria competitività sui mercati internazionali».

Determinante, nello sviluppo del progetto Lala Mask, è stato quindi il lavoro del gruppo di lavoro del dipartimento di Ingegneria Meccanica, Matematica, Management guidato dal professor Carbone e, contemporaneamente, anche il ruolo di Mattia Lala, giovane ricercatore laureato in ingegneria meccanica al Politecnico, che in parallelo al gruppo di lavoro ha prestato la sua opera gratuitamente e a titolo personale all’azienda produttrice, mettendo a disposizione le sue poliedriche competenze maturate nell’ambito della ricerca scientifica accademica. La maschera, che porta dunque il suo nome, è stata brevettata dall’azienda e certificata per l’utilizzo in ambito sanitario. In una seconda fase, vista la versatilità del prodotto, potrà essere commercializzata anche come Dpi, ossia dispositivo di protezione individuale per vari usi professionali che comportano la necessità di proteggersi dall’inalazione di polveri e solventi (cantieri, fabbriche, ecc.). Per far questo, basterà utilizzare un filtro differente, che dovrà ovviamente essere certificato.

L’attuale certificazione di Lala Mask, infatti, riguarda la sua configurazione come maschera semifacciale per utilizzo in campo sanitario. L’azienda produttrice, attraverso l’ingegner Martino, ha dichiarato una capacità produttiva di 8.000 – 10.000 pezzi al giorno, con l’impianto a regime, con la possibilità di aumentare la produzione in base alle richieste del mercato.

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