una sanità tracciabile è possibile: Il progetto di chirurgia da remoto con la tecnologia blockchain

Eseguito il primo intervento a distanza al Policlinico di Bari, grazie ad una collaborazione pubblico-privata. Il Politecnico ha sviluppato il sistema di archiviazione e gestione dei dati

19 settembre 2023

Un intervento di chirurgia corneale laser, gestito a distanza in commessione 5G, è stato eseguito oggi con successo al Policlinico di Bari. La procedura è stata sperimentata per la prima volta in Italia su un paziente, nell’ambito di un progetto collaborativo tra l’azienda ospedaliera universitaria, la Tim, la società iVis Technologies di Taranto e il Politecnico di Bari.  Grazie alla ricerca del professor Michele Ruta, ordinario di Sistemi informativi al dipartimento di Ingegneria elettrica e dell’Informazione, la procedura è stata infatti dotata di un sistema di registrazione e gestione dei dati con tecnologia blockchain. Questo garantisce la tracciabilità, anche ai fini medico legali, di tutte le azioni, anche le più piccole, compiute da uomini e macchine durante l’intervento.

«Una sorta di scatola nera digitale dell’operazione – spiega il professor Ruta – nella quale tutto viene archiviato in maniera indelebile e immodificabile, che garantisce massima trasparenza e affidabilità, a tutela del paziente e anche degli operatori. È un esempio concreto – aggiunge il docente di informatica – di come la ricerca scientifica e le nuove tecnologie, valorizzate attraverso sinergie virtuose tra pubblico e privato, producano vera innovazione, quella che può migliorare i servizi pubblici e la vita delle persone. Come Politecnico di Bari – conclude Ruta – siamo molto soddisfatti di questo risultato, che consideriamo apripista di un nuovo filone di collaborazione, anche in ambito sanitario, tra istituzioni, imprese e università».

Il professor Michele Ruta

L’intervento si è svolto in prima mattina tra la sala operatoria e lo studio del professor Gianni Alessio, docente dell’Università di Bari “Aldo Moro” e direttore dell’unità operativa di oculistica del Policlinico. Il paziente, un uomo di 53 anni, era affetto da distrofia epiteliale di Cogan, una patologia caratterizzata dalla presenza di lesioni microcistiche sulla cornea, che causano appannamento della vista, dolore ed eccessiva lacrimazione. Dalla postazione installata nel suo studio, Alessio ha guidato in tempo reale con visualizzazione 3D il macchinario laser che si trovava nella sala operatoria e sotto il quale era stato posizionato il paziente, assistito in presenza da personale sanitario.    

L’intervento è durato circa un minuto e i risultati della sperimentazione sono stati presentati, nella stessa mattinata di ieri, in conferenza stampa al Policlinico. Erano presenti, oltre ai professori Alessio e Ruta, il direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria, Gennaro Migliore; la responsabile dei rapporti istituzionali di TIM (che ha fornito l’infrastruttura per il 5G), Sabina Strazzullo e l’amministratore unico di iVis Technologies (fornitrice della remote control station), Giuseppe d’Ippolito, l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese.  È intervenuto anche Amerigo Splendori, in rappresentanza del Ministero delle Imprese e Made in Italy, ex Sviluppo Economico, a cui fa capo il progetto Barium 5G, nell’ambito del quale è stata realizzata la sperimentazione per la chirurgia corneale.

La prospettiva per il futuro – come ha sottolineato l’assessore Palese – è automatizzare quanto più possibile i processi della sanità e validarli da remoto, sulla base di algoritmi matematici e tecnologie innovative. Al momento, la normativa italiana in materia non consente tali applicazioni in ambito chirurgico, motivo per cui il professor Alessio ha operato da remoto con la contemporanea presenza in sala operatoria di personale qualificato. Uno degli obiettivi della sperimentazione, infatti, era dimostrare la fattibilità della procedura in ambito chirurgico.

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