Ricerca, viaggi-studio e startup: tra Politecnico e Nasa c’è intesa sui temi-chiave del settore spazio

Il rettore Cupertino dopo la missione negli Usa: «Abbiamo posto le basi di rapporti sistematici». Intanto si prepara la nuova edizione della scuola di volo suborbitale, in cui saranno coinvolte le più importanti aziende americane

Nuove opportunità di collaborazione internazionale si aprono per il Politecnico di Bari ai più alti livelli del settore spaziale. È quanto emerge dopo una missione negli Stati Uniti a cui hanno partecipato di recente il rettore, Francesco Cupertino e i professori Giuseppe Pascazio, delegato alla Ricerca; Marco Donato De Tullio, coordinatore del Dottorato di Ricerca in Ingegneria e Scienze Aerospaziali e Vito Albino, chair di ECSECO (European Centre for Space Economy and Commerce). La delegazione Poliba ha visitato il JPL (Jet Propulsion Laboratory), un laboratorio della NASA in California, ricevendo la massima disponibilità a svolgere attività di ricerca in collaborazione e ha incontrato i rappresentanti delle maggiori aziende del settore, in Colorado, per coinvolgerle nella Scuola di volo suborbitale del Politecnico.

«Abbiamo raggiunto due risultati importanti – commenta il rettore Cupertino – sulla base dei quali intendiamo costruire rapporti più strutturati e sistematici». Nuove prospettive, dunque, per la formazione, la ricerca e lo sviluppo nell’ambito delle tecnologie per la nuova Space economy. «Una grande opportunità per il futuro professionale dei nostri laureati – aggiunge il rettore – e per lo sviluppo del nostro Territorio e del Paese».

Negli ultimi anni, infatti, il settore spaziale ha attraversato una nuova fase di espansione e oggi sta attirando l’attenzione di studiosi e investitori, pubblici e privati, in tutto il mondo. L’Italia, anche grazie alle risorse del PNRR destinate allo spazio, sta puntando ad un ruolo di primo piano in ambito internazionale, valorizzando le sinergie tra il mondo universitario, le agenzie spaziali e le imprese.

Il Jet Propulsion Laboratory, in particolare, è uno dei più importanti laboratori di ricerca e sviluppo dell’agenzia spaziale americana, dove ricercatori e tecnici provenienti da tutto il mondo si occupano di satelliti per l’esplorazione spaziale, rover per lo studio di Marte e dati sui cambiamenti climatici. Il JPL è ospitato all’interno del CALTECH (California Institute of Technology), un ateneo privato con sede a Pasadena, nella città di Los Angeles, specializzato nelle scienze naturali e nell’ingegneria e con un lungo elenco di premi Nobel tra i suoi laureati e docenti.

La delegazione del Politecnico di Bari nel Centro di controllo missione del Jet Propulsion Laboratory, noto anche come “Centro dell’Universo”, perché riceve i dati di tutte le sonde lanciate nello spazio. Da sinistra: il professor Vito Albino; la Program Manager del JPL, Indrani Graczyk; il rettore Francesco Cupertino; il professor Marco De Tullio. A destra, il professor Giuseppe Pascazio

L’intesa tra il JPL e il Politecnico di Bari è stata formalizzata, per il momento, con una lettera di intenti che pone le basi per una serie di future attività in comune, come lo scambio di informazioni e la condivisione di esperienze di trasferimento tecnologico e valorizzazione dei risultati della ricerca. La lettera fa riferimento anche al programma di ricerca per i visiting student. In realtà, alcuni studenti del Politecnico hanno già trascorso un periodo di studio nel laboratorio di Pasadena, per sviluppare le tesi di laurea. In questo momento, un laureando in Ingegneria Informatica è ospite del JPL, dove si sta occupando di sistemi per la navigazione autonoma dei robot, sotto la supervisione del professor Cataldo Guaragnella.

La delegazione del Politecnico ha inoltre incontrato Frederic Farina, capo dell’ufficio per il trasferimento tecnologico di CALTECH, con il quale è stata valutata la possibilità di realizzare insieme uno studio sulle startup in ambito spaziale, per analizzarne i fattori che ne determinano il successo o il fallimento. Dalla California, la delegazione Poliba si è spostata a Colorado Springs alla trentottesima edizione di Space Symposium, uno dei principali eventi del settore spazio, nell’ambito del quale l’Italia era rappresentata con uno stand di ITA (Italian Trade Agency), agenzia del governo italiano per la promozione delle imprese all’estero.

Inoltre la delegazione ha incontrato Salvatore Grignano, marketing and promotion officer di ITA a Houston, in Texas e Sirisha Bandla e Kathleen Kasika, rispettivamente Vice President of Government Affairs and Research Operations (e componente dell’equipaggio dell’ultimo volo) e Director of Research Operations  di Virgin Galactic. L’incontro è avvenuto in un momento particolarmente favorevole per lo sviluppo di collaborazioni scientifiche e commerciali tra l’Italia e gli Stati Uniti, adesso che l’azienda del miliardario Richard Branson sta per riprendere i voli commerciali e il primo volo, a quanto pare, sarà quello dell’Aeronautica Militare Italiana.

Altre tappe della missione sono state la visita al Joint Task Force-Space Defense Commercial Operations Cell (JCO) presso il Catalyst Campus in Colorado Springs, per discutere di possibili interazioni di ricerca in ambito satellitare e l’incontro con Tom Ochinero, Senior Vice President di Space X, l’azienda di Elon Musk che progetta e costruisce i razzi Starship e Falcon. Space X ha anche accolto la delegazione Poliba nello stabilimento in cui si producono i Falcon. Da segnalare anche l’incontro con Paul Graziani, CEO di COMSPOC corporation, azienda della Pennsylvania che si occupa di sistemi di tracciamento dei satelliti. Con COMSPOC, in particolare, il Politecnico ha già una collaborazione che coinvolge, in questo momento, un dottorando di ricerca con la supervisione scientifica della professoressa Caterina Ciminelli.

Visita allo stabilimento SpaceX. Sullo sfondo il razzo Falcon 9

L’ultimo incontro è stato con George Nield, chairman della Global Spaceport Alliance, in passato amministratore del Commercial Space Transportation alla FAA (Federal Aviation Administration). «Saranno tutti coinvolti nella prossima edizione della Scuola di volo suborbitale del Politecnico – annuncia il rettore Cupertino – che stiamo organizzando a Taranto dopo l’estate. Vogliamo favorire lo sviluppo in questo campo – annuncia il rettore del Politecnico di Bari – fornendo una panoramica degli aspetti scientifici, commerciali, operativi e normativi del volo suborbitale attraverso seminari e panel di esperti, rappresentanti istituzionali e aziende del settore, sessioni interattive, visite a laboratori e strutture».

Una grande opportunità per studenti, neolaureati, ricercatori e aspiranti startupper, costruita grazie al supporto del Generale Roberto Vittori, asronauta ESA, in prospettiva della operatività del primo spazioporto europeo nell’aeroporto di Grottaglie. Un progetto, questo, in cui il Politecnico di Bari è coinvolto fin dalle prime battute.

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