Ricerca e sviluppo in ecoidraulica: Il professor Mossa (Poliba) eletto presidente del comitato tecnico dell’associazione iahr

Il docente del Politecnico di Bari guiderà un gruppo di lavoro internazionale e multidisciplinare: «Favoriamo sinergie tra settori diversi per vincere le sfide dei prossimi anni»

Il professor Michele Mossa, ordinario di Idraulica al Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica del Politecnico di Bari, è stato eletto presidente del Comitato tecnico per l’ecoidraulica dell’IAHR – Associazione internazionale per l’ingegneria e la ricerca idro-ambientale. Mossa guiderà un gruppo di lavoro composto da studiosi di un’ampia gamma di settori tra cui l’ingegneria idraulica, l’idrologia, la fluidodinamica, la geomorfologia e l’ingegneria offshore, provenienti da università degli Stati Uniti, della Cina, della Colombia, dell’Estonia. Dall’Italia, è stata chiamata a far parte del comitato anche la professoressa Donatella Termini, ordinario di Idraulica all’Università di Palermo.

«Il Green Deal e la Blue Economy ci impongono di guardare al futuro dell’ambiente ripensando il concetto di sostenibilità non come vincolo, ma come opportunità di benessere umano» dichiara il professor Mossa. «Per questo è essenziale un approccio intersettoriale – aggiunge il docente del Politecnico di Bari – che coinvolga diverse professionalità, affinché lavorino in sinergia alle sfide del futuro».

Il professor Michele Mossa

Nel programma di lavoro del Comitato tecnico per l’ecoidraulica ci sono, non a caso, una serie di temi prioritari, intorno a cui aggregare conoscenze e competenze di ricercatori e professionisti in tutto il mondo, attraverso la rete IAHR : dal contrasto ai cambiamenti climatici alla protezione dall’erosione costiera; dai sistemi di convogliamento degli inquinanti in mare alle condotte sottomarine di basso impatto ambientale, dalle energie alternative agli ecoporti, fino ai nuovi sistemi e le tecnologie per la salvaguardia delle risorse idriche e la costruzione di percorsi per i pesci.

L’ecoidraulica, infatti, è un settore interdisciplinare in rapido sviluppo, nell’ambito del quale rientrano tutti gli studi che riguardano le interazioni tra le diverse attività umane e l’ambiente naturale (infrastrutture, clima, approvvigionamento e qualità dell’acqua, incendi, diffusione di inquinanti, uso del mare e della fascia costiera) e le dinamiche tipiche di un ambiente acquatico (inondazioni, siccità, erosione costiera, processi di diffusione). L’ecoidraulica, inoltre, studia soluzioni innovative, come le nature-based solutions (per esempio, per la salvaguardia ambientale e costiera) e la rimozione o la modifica di vecchie infrastrutture, che abbiano causato o contribuito alla scomparsa di un ecosistema.

«Ovviamente – spiega il professor Mossa –  la complessità dei temi e l’importanza degli obiettivi richiedono un livello di formazione adeguata, che potremo ottenere coinvolgendo maggiormente i giovani ricercatori sui temi della tutela ambientale, del cambiamento climatico e delle tecniche nature-based. Questo comitato – conclude il neopresidente – deve guidare tutte queste azioni, ottimizzando l’uso delle risorse naturali e riducendo gli sprechi».

Michele Mossa è curatore delle risorse multimediali di IAHR Media Library, componente del Consiglio Generale dell’Associazione Idrotecnica Italiana e del Consiglio Direttivo del Co.N.I.S.Ma. – Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare; è responsabile scientifico del laboratorio di Ingegneria Costiera–LIC del Politecnico di Bari e membro esperto della commissione ministeriale per la redazione del Piano Nazionale delle Ricerche – PNR 2021-2027.

Autore di diverse pubblicazioni e testi nel campo dell’idraulica, revisore ed editor per riviste internazionali, i suoi principali temi di ricerca sono l’idraulica marittima, fluviale e ambientale, in particolare la meccanica delle onde, le correnti marine, i processi di erosione e i problemi della diffusione di inquinanti nelle acque. Il suo mandato come presidente di Comitato tecnico per l’ecoidraulica dell’IAHR durerà due anni ed è rinnovabile.

Ancora nessun commento

I commenti sono disabilitati