«PROMOTORI DI PACE E DI SVILUPPO» L’IMPEGNO DEL POLITECNICO DI BARI ALLA FESTA DI NATALE DELLA COMUNITÀ

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Un Natale nel segno della pace e un nuovo anno di grandi obiettivi, per il Politecnico di Bari. Con questi auspici l’ateneo ha festeggiato l’altra sera nella rinnovata aula magna “Attilio Alto”, al Campus, sulle note della musica internazionale del Poliba Chorus. Il coro del Politecnico, diretto dal maestro Alessandro Fortunato, ha interpretato alcuni brani della tradizione ucraina, russa, bulgara, francese, tedesca, anglosassone e italiana come “Candlelight carol” dell’inglese John Rutter; “In stiller Nacht” del tedesco Johannes Brahms, “Sure on this shining night” dello statunitense Morten Lauridsen e diversi brani nazionali, come “La notte della campane” della compositrice pugliese Federica Fornabaio.

I canti natalizi sono stati intervallati dalla lettura di poesie dedicate al tema della pace, recitate in lingua originale dagli artisti del coro, con i sottotitoli proiettati sul maxi schermo dell’aula magna e con l’accompagnamento musicale della giovane pianista montenegrina Miljana Nikolić. L’evento, molto apprezzato dal pubblico, è stato realizzato in collaborazione con ARCoPu (Associazione Regionale Cori Pugliesi). Particolarmente toccante è stata la lettura di Nataliia Pinchuk, studiosa ucraina, rifugiatasi in Italia e accolta – come altri ricercatori e docenti ucraini – al Politecnico di Bari, dove sta svolgendo un progetto di ricerca in qualità di borsista. Nataliia ha letto il brano intitolato “Ho un piccolo sogno” scritto da una bambina di 12 anni, profuga di Mariupol.

«Vogliamo essere promotori di un nuovo movimento di pace che parta dalla Puglia» ha detto il rettore del Politecnico, Francesco Cupertino, nel suo intervento in apertura della festa. «Per questo dobbiamo riappropriarci del ruolo di leadership nel Mediterraneo – ha aggiunto il rettore riferendosi alle prospettive di sviluppo internazionale dei prossimi anni – perché abbiamo il vantaggio della posizione geografica, le risorse naturali e umane, le competenze e la capacità di fare innovazione guardando al futuro».

Un futuro, come ha sottolineato il rettore, che si costruisce anche nella consapevolezza del passato e nella valorizzazione delle persone che sono parte di una Comunità e che, a vario titolo, hanno contribuito ai successi dell’ateneo e del suo territorio. Per questo Cupertino, prima che iniziasse il concerto ha consegnato, insieme con il Direttore Generale, Sandro Spataro, il sigillo del Politecnico ai docenti, al personale tecnico, amministrativo bibliotecario e ai componenti del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione che sono andati in pensione e che hanno terminato il loro incarico negli organi di governo. Nella prima parte della festa, invece, i protagonisti sono stati i bambini. L’evento in aula magna, infatti, è stato preceduto da una festa per i più piccoli, che si è svolta nell’atrio coperto “Cherubini” con giochi, musica e doni per tutti.

«La dimensione scientifica, e al contempo terapeutica, della musica trova la sua antica radice nel pensiero pitagorico» commenta la professoressa Mariangela Turchiarulo, delegata del rettore alla Comunicazione istituzionale e al Placement. «Le iniziative condivise dal Politecnico di Bari con ArCoPu o con la stessa Orchestra AYSO – aggiunge – hanno il principale obiettivo di recuperare l’indissolubile rapporto esistente tra ambito umanistico-artistico e ambito scientifico-quantitativo. Questo, nella convinzione che la “magia sonora”, con la sua forte carica emotivo-immaginativa, rappresenti, oltre che un terreno fertile di ricerca in ambito STEM, anche una risorsa didattica efficace e, al contempo, uno strumento di coesione, in grado di generare, con le sue vibrazioni, potenti fenomeni di risonanza». 

In chiusura dell’evento, tutti si sono ritrovati per il tradizionale scambio degli auguri sotto l’albero, nell’atrio coperto. Un modo per rinsaldare il vincolo di Comunità e provare a costruire insieme il futuro.  

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