Mascherine, l’impegno del Politecnico per aiutare le aziende a riconvertirsi.
Il Politecnico di Bari ha costituito un gruppo di lavoro che fornisce indicazioni utili alle aziende che vorrebbero convertire la loro attività nella produzione di dispositivi per affrontare e contenere la diffusione del COVID19, da destinare alla popolazione e al personale sanitario.
La risposta delle imprese è stata massiccia: in dieci giorni sono arrivate 165 domande da tutte le province pugliesi ma anche da altre regioni, come Basilicata e Campania. Per la maggior parte si tratta di piccoli produttori dei settori tessile, confezionamento, lavorazione di materiale plastico.
«Stiamo facendo una ricognizione delle capacità produttive di queste aziende – spiega il rettore del Politecnico, Francesco Cupertino – per poter arrivare rapidamente ad un prodotto sicuro e di qualità».
Il gruppo di lavoro, chiamato RIAPRO (Riconversione Aziendale per la Produzione di DPI) è formato da docenti, ricercatori e imprenditori e lavora in collaborazione con la Regione Puglia e con tutte le autorità competenti. I primi campioni sono già in fase di realizzazione.
«In questo momento difficile, abbiamo messo le nostre competenze a disposizione della Regione e del Paese – dice il rettore Cupertino – per dare un contributo alla gestione dell’emergenza. Stiamo gestendo una quantità enorme di richieste – aggiunge il rettore – nonostante le difficoltà del momento, mentre siamo contemporaneamente impegnati a garantire in modalità telematica lezioni, sedute di laurea, segreterie studenti e ogni altra attività didattica, di ricerca e di rapporti con il territorio, con un grande sforzo del nostro personale».
Per consentire un rapido scambio di informazioni e buone prassi, è stata anche costituita una cabina di regia a livello nazionale, della quale fanno parte i rettori di numerose università, da Nord a Sud.
In Puglia, come in altre regioni, c’è una forte esigenza di riconfigurazione di imprese per la produzione di sistemi di protezione, mascherine e anche tute, camici, visiere e gambali. Il Consiglio dei Ministri ha introdotto norme che semplificano la certificazione dei dispositivi, soprattutto per le mascherine filtranti destinate alla popolazione ma, per i dispositivi destinati al personale sanitario, è necessaria una autorizzazione a produrre da parte di ISS (Istituto superiore di sanità).
Il bando ministeriale dei dicasteri per lo Sviluppo economico, dell’Università e Ricerca e dell’Innovazione stimola il ruolo delle Università come laboratori per la certificazione della conformità tecnica e a livello locale il Politecnico di Bari sta lavorando a stretto contatto con l’Università di Bari, per tutti gli aspetti chimico-biologici e medici. Intanto, la cabina di regia nazionale sta cercando di definire una linea comune alle università per la certificazione. Allo stato attuale, il Politecnico di Bari ha messo a punto una specifica tecnica per la produzione di mascherine filtranti destinate alla popolazione, concordata con la Protezione Civile e alla quale le aziende interessate possono attenersi.
Dall’inizio dell’emergenza e, in molti casi anticipando le misure più stringenti del Governo nazionale, il Politecnico ha attivato tutti i canali possibili per continuare a svolgere le sue attività istituzionali.
Al momento, le lezioni sono in corso in modalità telematica. Lo stesso vale per le sedute di laurea e per il ricevimento degli studenti.
Attivo anche uno sportello virtuale di assistenza psicologica, a disposizione degli studenti e del personale, accessibile con le credenziali del Politecnico.