TRA I POLITECNICI ITALIANI È L’UNICO AD INVERTIRE IL TREND. IL RETTORE CUPERTINO «SIAMO AL NOSTRO MASSIMO STORICO». CRESCE ANCHE LA CAPACITÀ DI TURNOVER PER NUOVE ASSUNZIONI
Le immatricolazioni al Politecnico di Bari aumentano. Con centosettanta nuovi iscritti in più, rispetto allo scorso anno accademico, l’ateneo continua a crescere anche nella componente studentesca. Per il 2023/2024, sono 2.164 gli immatricolati ai vari corsi di studio Poliba, contro i 1.994 del 2022/2023. I dati si riferiscono alle lauree triennali in Ingegneria e in Disegno Industriale e alla magistrale a ciclo unico in Architettura. In percentuale, si tratta di un aumento dell’8.5%. L’8.9% se si considerano solo le triennali. Restano aperte, invece, le procedure per accedere alle magistrali, che hanno come di consueto termini di scadenza più lunghi.
«Siamo al nostro massimo storico delle immatricolazioni – commenta il rettore, Francesco Cupertino, al suo quinto anno di mandato – con una crescita decisa anche nei corsi di laurea che non avevano ancora saturato il numero programmato». In aumento, in particolare, sono i corsi di laurea in Ingegneria Elettrica (+35.6%); Ingegneria Informatica e dell’Automazione, con un picco al curriculum di Automazione (+109%); Ingegneria Elettronica e delle Tecnologie Internet (+53.3%) e, in particolare, il curriculum di Tecnologie Internet (+131%). Crescono anche i corsi più tradizionali, come Ingegneria Civile e Ambientale (+19.3%), Gestionale (+8.2%) e, per l’area di Architettura, chiudono in positivo sia il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura (+3.8%), sia quello triennale in Disegno Industriale (+4.7%).
Nel sistema universitario italiano, Poliba è tra gli atenei che tornano a crescere. In particolare, è l’unico dei tre politecnici italiani a riprendere la rotta dopo il difficile e lungo periodo della pandemia e delle sue tante conseguenze negative, che hanno riguardato anche l’Università italiana. In termini di matricole, il Politecnico di Bari rappresenta il 14% dei nuovi iscritti nei tre politecnici (dati del Ministero dell’Università e Ricerca, dicembre 2023), mentre ha l’11.8% delle risorse docenti. Un rapporto di efficienza, quindi, che ben contribuisce alla ripresa del sistema universitario.
Nel frattempo, ottiene risultati anche sul fronte delle risorse per l’assunzione di personale docente e tecnico amministrativo. Nell’ultima assegnazione ministeriale, a dicembre, il Politecnico di Bari ha infatti ottenuto 8.51 punti organico, che sono l’unità di misura della capacità di spesa annuale per il turnover, ossia il ricambio del personale pensionato (un nuovo professore ordinario, ad esempio, corrisponde ad 1 punto organico; un associato a 0.7; un tecnico amministrativo varia da 0.2 a 0.65, secondo le categorie).
Con la sua quota di punti organico, il Politecnico di Bari ottiene un turnover del 187%, anche questo dato in crescita rispetto all’anno scorso ed è il più alto tra le università del Sud Italia e uno dei più alti in Italia. Il Politecnico di Milano, per esempio, è al 218%, quello di Torino al 157%. Un ulteriore dato di efficienza, che fa bene al sistema universitario e conferma, per il Poliba, di essere sulla strada giusta verso il futuro.