MICS, per un nuovo Made in Italy più Circolare, più Sostenibile

MICS Roma

Ricerca & Innovazione. Il Poliba coinvolto nel progetto finanziato con 125 milioni di euro. I settori di studio: Abbigliamento, Arredamento, Automazione e Meccanica.

14 marzo 2024

MICS, quattro lettere per indicare il futuro del Made in Italy: più Circolare, più Sostenibile, partendo dai settori che maggiormente lo rappresentano: Abbigliamento, Arredamento, Automazione e Meccanica.

Finanziato dal MUR con 125 milioni (114 pubblici + 11 privati) grazie ai fondi del PNRR (Missione 4, Istruzione e Ricerca), il progetto destinerà il 40% del finanziamento pubblico al Mezzogiorno (45,6 milioni). Dal 2023 MICS ha messo insieme, nella forma del Partenariato esteso pubblico-privato, i migliori centri di ricerca e i principali leader industriali italiani (12 pubblici; 13 privati), per sviluppare progetti di ricerca di base e innovazione tecnologica di prodotti e servizi: dalla progettazione alla produzione. I 72 progetti finora attivati hanno messo in moto un esercito di 350 unità tra ricercatori e professori, con altri 100 in arrivo, per approdare infine a 600 studiosi, a regime, nel 2025.  

MICS è sostenuto da 8 aree tematiche di ricerca (spoke): Spoke 1 (Responsabile, Università di Bologna). Tema, “Design digitale avanzato: tecnologie, processi e strumenti”. Spoke 2 (Università di Firenze).Strategie di eco-design: dai materiali ai sistemi prodottoservizio”. Spoke 3 (Consiglio Nazionale delle Ricerche, CNR). “Prodotti e materiali green e sostenibili da fonti non critiche e secondarie”. Spoke 4 (Università degli Studi di Napoli Federico II). “Materiali intelligenti e sostenibili per prodotti e processi industriali circolari e aumentati”. Spoke 5 (Politecnico di Milano). “Fabbriche e processi a ciclo chiuso, sostenibili e inclusivi”. Spoke 6 (Politecnico di Torino). “La manifattura additiva come fattore dirompente della Twin Transition”. Spoke 7 (Politecnico di Bari). “Modelli di business innovativi e orientati al consumatore per catene di approvvigionamento resilienti e circolari”. Spoke 8 (Università degli Studi di Padova). “Progettazione e gestione della fabbrica orientata al digitale attraverso l’Intelligenza Artificiale e gli approcci basati sull’analisi dati”.

Il Poliba, inoltre, è affiliato agli Spoke 2, 5 e 6. Responsabile scientifico MICS, per parte Poliba, è la prof.ssa Ilaria Giannoccaro, Dipartimento di Meccanica, Management, Matematica, referente dello Spoke 7, componente del Comitato Tecnico Scientifico. “Poliba Chronicle” ha intervistato la docente del Poliba.

Prof.ssa Ilaria Giannocaro
La prof.ssa Ilaria Giannoccaro, responsabile scientifico MICS, per parte Poliba

Prof.ssa Giannoccaro, i recenti dati ISTAT 2024, indicano che i settori dell’abbigliamento, arredamento, automazione-meccanica e relativo indotto, determinano oltre il 50% del Prodotto Interno Lordo Nazionale (PIL). Ciò si traduce in numeri economici rilevanti per il nostro Paese. Che ruolo può avere il progetto MICS?

Proprio per l’attenzione a questi settori così strategici per l’economia italiana, il progetto MICS svolge un ruolo rilevante in termini di impatto sul tessuto economico italiano, proponendosi di rilanciarne la competitività internazionale attraverso la definizione di nuovi materiali, prodotti, servizi, modelli di business e supply chain in ottica sostenibile e circolare. Il progetto MICS ha anche un impatto sociale pervasivo, poiché contribuisce alla formazione di giovani ricercatori che, sviluppando competenze e abilità innovative e distintive, potranno ambire ad essere protagonisti del futuro, non solo nel mondo della ricerca ma anche in quello dell’industria.

Il Made in Italy è stato da sempre la bandiera nazionale nel mondo: design, stile, qualità, raffinatezza, colore, tradizione, cultura. Questa volta da re-interpretare in una nuova visione: circolare e sostenibile. In che modo? 

Occorre sviluppare un nuovo concetto di Made in Italy attraverso la ricerca di nuove fonti di vantaggio competitivo coerenti con un modello economico sostenibile, oggi ormai imprescindibile. Il Made in Italy deve reinterpretare i suoi valori tradizionali di stile, qualità, tradizione e cultura in ottica innovativa, attraverso l’introduzione dei principi di economia circolare. Tale paradigma punta a mantenere il valore dei prodotti, dei materiali e, in generale, delle risorse quanto più a lungo possibile, creando cicli chiusi di recupero, riciclo, riparazione e rigenerazione e riducendo al minimo la produzione di rifiuti. Ciò richiede di progettare strategie di eco-design nuove, di sviluppare materiali e prodotti sostenibili e circolari, di ripensare e trasformare le fabbriche e le catene del valore in ottica chiusa e rigenerativa. Imprescindibile è a tal fine un approccio multidisciplinare che coinvolga il mondo della ricerca e dell’industria e l’adozione delle tecnologie digitali come fattore abilitante. Questo è il progetto MICS.

Lei, è responsabile dello Spoke numero 7, “Modelli di business innovativi e orientati al consumatore per catene di approvvigionamento resilienti e circolari”. Ci spiega meglio contenuti e obiettivi?

I 72 progetti sono organizzati in otto aree tematiche (Spoke) che approfondiscono i temi del design, dei materiali, della fabbrica, delle catene del valore. L’ambizione dello Spoke 7 è definire un nuovo paradigma competitivo per le imprese del Made in Italy basato su sostenibilità, circolarità, resilienza e trasformabilità, concettualizzando, progettando e sperimentando nuovi modelli di business riparativi e rigenerativi, catene di fornitura resilienti e circolari e strategie di marketing innovative basate sulle tecnologie digitali. Sono tre gli obiettivi principali: definire e sperimentare nuovi framework e metodi per progettare ed implementare modelli di business circolari con specifica attenzione per i modelli di simbiosi industriale, di servitizzazione, di recupero e riciclo. Definire e sperimentare archetipi strutturali delle catene di fornitura, sia a a base territoriale sia globali, con particolare attenzione per il fenomeno del “reshoring (ricollocazione delle attività presso altro luogo), ed i relativi meccanismi di coordinamento, approcci e strumenti di gestione collaborativa, anche supportati dall’adozione di digital twins e tecniche di intelligenza artificiale, finalizzati a migliorare la resilienza e l’orientamento sostenibile e circolare del sistema. Concettualizzare e sperimentare un nuovo effetto paese d’origine basato sulla circolarità e sulla sostenibilità e definire modelli e metodi per il branding, la comunicazione, e la comprensione del comportamento del consumatore dei prodotti circolari. Lo Spoke 7 coinvolge oltre al Politecnico di Bari, i Politecnici di Milano e Torino, le Università di Brescia, Firenze, Napoli Federico II, Palermo, Roma La Sapienza, il CNR e tre partener industriali Natuzzi, Cavanna, Aeffe.

Il Politecnico di Bari è impegnato però anche in altri Spoke mediante affiliazione. Quali altri spazi della ricerca occupa? E chi sono i suoi colleghi impegnati in MICS?

Il Politecnico di Bari partecipa al progetto con oltre 30 docenti e ricercatori. Abbiamo assunto 6 giovani ricercatori e 10 tra dottorandi e assegnisti di ricerca. In particolare, siamo affiliati agli Spoke 2, 5 e 6 e in questi Spoke guidiamo e partecipiamo a progetti di ricerca relativi ai temi del design immersivo per la narrativa dei valori contemporanei e di sostenibilità Made in Italy, del recupero e riuso dei materiali lapidei, della fabbrica sostenibile e circolare nello spazio, dello sviluppo di tecniche additive per la riparazione, rigenerazione e estensione del ciclo di vita dei macchinari e del potenziale progettuale costruttivo delle tecnologie di produzione additiva e materiali viscosi. I responsabili sono i proff. Michele Fiorentino (per lo Spoke 2), Salvatore Di Giesi (per lo Spoke 5) e Luigi Galantucci (Spoke 6).

Recentemente, a Roma, il MICS ha proposto un incontro pubblico, plenario dal titolo, “Il Futuro è il nostro partner. Un anno di Mics: numeri e valutazioni”. Quali saranno i prossimi passi?  

I prossimi passi riguarderanno proprio i bandi a cascata che attraverso una dotazione di 18 milioni di euro mirano a coinvolgere ulteriormente il mondo della ricerca e dell’impresa nella progettazione del futuro sostenibile del Made in Italy.

Chi partecipa a MICS

12 partner pubblici: Consiglio Nazionale delle Ricerche, Politecnico di Bari, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Bologna, Università degli Studi di Brescia, Università degli studi di Federico II di Napoli, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Palermo e Università di Roma “La Sapienza”.

13 partner industriali: Aeffe, Brembo, Camozzi Group, Cavanna, Italtel, Itema, Leonardo, Natuzzi, Prima Additive, SACMI, SCM Group, Stazione Sperimentale dell’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti, Thales Alenia Space.

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