Marmomac 2024. Pietra, 12 prototipi architettonici, realizzati da ricercatori, studenti e docenti del Politecnico di Bari saranno esposti dal 24 al 27 settembre a Verona, al Marmomac Meets Academies
17 settembre2024
La pietra naturale, dalla cava all’opera finita, tra tradizione, innovazione e tecnologie, ritroverà la sua annuale centralità nell’edizione 2024 del Marmomac, hub internazionale e vetrina unica di settore, dedicata al mondo litico. Con cadenza annuale, dal 1961, coinvolgerà quest’anno oltre 1500 espositori di circa 50 paesi. La manifestazione è in programma a Veronafiere, dal 24 al 27 settembre prossimi.
Cuore pulsante del Marmomac 2024, sarà “The Plus Theatre”, sezione culturale dedicata all’esplorazione del lato artistico, progettuale e di ricerca e innovazione dell’uso della pietra naturale. In evidenza: l’applicazione della pietra in contesti di design, arte e architettura, il potenziale innovativo e creativo del materiale. In esso figureranno una serie di eventi, workshop, conferenze, premiazioni, mostre, aziende, designer, artisti, poli universitari.
All’interno di “The Plus Theatre” saranno presenti sei esposizioni, Tra queste, su una superficie di 500 mq “Marmomac Meets Academies” (curatore Giuseppe Fallacara, docente del Poliba), progettata per creare un ponte tra il mondo accademico e l’industria della pietra naturale. In questo ambito Fallacara, assieme a studenti e dottorandi, curerà la mostra “Ceci n’est pas un fossile”. Il progetto porrà al centro il tema del design litico del futuro, principalmente focalizzato sullo stretto rapporto tra sapere e saper-fare, tra teoria e pratica, tra manualità artigianale e tecnologia. Tali concetti si concretizzeranno in un allestimento innovativo che metterà in scena un’ipotetica “bottega” di design del futuro dove coesistono il design computazionale con la fabbricazione digitale e la sapienza artigianale con tutti i relativi strumenti tecnici. Al Marmomac Meets Academies saranno esposti 23 prototipi architettonici distinti per tipo di approccio progettuale, quali l’uso di pietra ricomposta, trasparenze e illuminazione attraverso la pietra, modularità intelligente, strutture autoportanti e virtuosità formali. Di questi, 12 sono stati realizzati da ricercatori, studenti e docenti del Politecnico di Bari.