I settori in cui opereranno per la definizione delle linee guida: intelligenza artificiale; innovazione per l’industria manifatturiera; sicurezza delle strutture, infrastrutture e reti; gestione delle risorse marine.
Quattro docenti del Politecnico di Bari: Filippo Attivissimo, Tommaso Di Noia, Massimo La Scala, Michele Mossa sono stati nominati dal Ministro dell’Università e della Ricerca componenti della Commissione nazionale per la redazione del Piano Nazionale della Ricerca 2021-2027 in qualità di esperti.
Il Programma nazionale per la ricerca (PNR), previsto dal Decreto Legislativo n. 204 del 5 giugno 1998, è lo strumento dello Stato, alla cui realizzazione concorrono, le Università e gli Enti pubblici di ricerca, che orienta la politica di ricerca in Italia. Esso individua priorità, obiettivi e azioni volte a sostenere la coerenza, l’efficienza e l’efficacia del sistema nazionale della ricerca.
Ai fini della definizione del nuovo Programma nazionale per la Ricerca è stata istituita una Commissione di esperti scelti sulla base delle competenze scientifiche di ognuno in relazione ai temi e settori ritenuti strategici e proposti dal Ministero. Per il Piano 2021-2027 sono previste sei aree tematiche generali, ognuna delle quali contiene, a sua volta, vari sottotitoli o settori.
Queste sono: “Clima, Energia, Mobilità Sostenibile” con i settori: Mobilità sostenibile; Cambiamenti climatici e adattamento; Energetica industriale; Energetica ambientale.
“Cultura umanistica, Creatività, Trasformazioni Sociali, Società dell’Inclusione” composta da: Patrimonio culturale; Discipline storico letterarie ed artistiche; Antichistica; Creatività, design e made in Italy.
“Informatica, Industria, Aerospazio” e i sottoambiti: Transizione Digitale – Industria 4.0;High Performance Computing, Big Data;Intelligenza Artificiale; Robotica; Tecnologie quantistiche; Innovazione per l’industria manifatturiera;Aerospazio.
“Salute” con:Temi generali; Tecnologie farmaceutiche; Biotecnologie; Tecnologie per la salute.
“Sicurezza per i Sistemi Sociali” sostenuta da:Sicurezza delle strutture, infrastrutture e reti; Sicurezza sistemi naturali; Cybersecurity.
“Tecnologie sostenibili, Agroalimentare, Risorse Naturali ed Ambientali” e le diramazioni in: Green Technologies; Tecnologie alimentari; Bioeconomia; Gestione delle risorse agricole; Gestione delle risorse marine.
Gli esperti del Politecnico. Nell’ambito del tema generale, “Informatica, Industria, Aerospazio” sono due i docenti coinvolti. Il primo, il prof. Tommaso Di Noia, farà parte del gruppo, composto da 8 esperti, dedicato al sottoambito, “Intelligenza artificiale”.
Il prof. Di Noia, laureato in ingegneria elettronica al Politecnico di Bari è ordinario di “Sistemi di Elaborazione dell’Informazione”. Vanta numerosi riconoscimenti scientifici. Attualmente, la sua attività di ricerca si concentra sulle tematiche che ruotano attorno all’intelligenza artificiale e alla gestione dei dati con particolare riferimento a tecniche e applicazioni di apprendimento automatico dai dati (machine learning) e ai sistemi di raccomandazione (recommender systems). Recentemente, la sua attenzione si è spostata su come sfruttare l’informazione codificata all’interno di dataset di tipo Big Data.
“L’intelligenza artificiale – dice – è ormai diventata parte integrante della nostra vita e sottende al funzionamento di molti dei dispositivi che quotidianamente utilizziamo. Negli ultimi anni si è assistito ad un enorme balzo in avanti sia da un punto di vista scientifico che tecnologico relativo a tecniche di intelligenza artificiale. Tale avanzamento ha posto nuove sfide non solo da una prospettiva esclusivamente tecnica ma anche, visto l’enorme impatto sociale, di natura etica. La ricerca italiana, da sempre in prima linea nel campo dell’intelligenza artificiale, dovrà raccogliere queste sfide nei prossimi anni al fine di proporre nuove soluzioni di intelligenza artificiale che, mantenendo dei livelli di efficienza elevati, rispettino anche i principi di equità, trasparenza e responsabilità”.
L’altro componente, è il prof. Filippo Attivissimo, laureato in ingegneria elettronica, ordinario degli insegnamenti di “Fondamenti della Misurazione, Misure e Sicurezza Elettrica e Sensori e Trasduttori”, svolge attività di ricerca nel campo della sensoristica industriale, medica e ambientale. Si occupa di sistemi di visione artificiale, di caratterizzazione metrologica di dispositivi e sistemi per applicazioni ambientali e fonti rinnovabili. Il suo ambito comprende le macchine intelligenti, i sistemi di efficientamento energetico, l’impiego di nuovi materiali, la produzione e gestione del ciclo di vita dei prodotti, la stampa 3D, la produzione virtuale, le microlavorazioni e la visione artificiale, la robotica industriale, la sensoristica avanzata, i magazzini automatizzati.
Attivissimo comporrà il gruppo di sei esperti dedicato al settore “Tecnologie quantistiche; Innovazione per l’industria manifatturiera”.“La Innovation Manufactoruring Industry (IMI) – racconta – è uno degli esempi più evidenti della trasformazione tecnologica del terzo millennio e si inserisce in quel contesto noto con il nome di quarta rivoluzione industriale. Allo scopo di incrementare la competitività delle industrie manifatturiere, la IMI prevede la completa integrazione dei sistemi cyber-fisici; essa presuppone l’integrazione e l’automazione dei processi industriali e lo scambio veloce e sicuro di dati con il ricorso alla Intelligenza Artificiale, alla robotica e all’Internet delle Cose (IoT)”.
Alla “Sicurezza delle strutture, infrastrutture e reti”, settore della tematica “Sicurezza per i Sistemi Sociali”, si dedicherà un gruppo di sei esperti. Tra questi figura il prof. Massimo La Scala, ordinario di “Sistemi Elettrici per l’Energia”. La sua attività scientifica, nel corso degli anni, ha riguardato le principali tematiche attinenti la produzione, trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, ponendo una particolare attenzione alle metodologie di analisi e controllo finalizzate a garantire la sicurezza e la resilienza di infrastrutture critiche, tra cui quelle energetiche.
“I principali obiettivi dell’ambito tematico “Sicurezza per i Sistemi Sociali” – premette il prof. La Scala – sono il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di resilienza della nostra società nei confronti dei disastri naturali o causati dall’Uomo. “Sicurezza Strutture Infrastrutture e Reti”, riguardano, più nel dettaglio, la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture critiche ovvero di sistemi la cui distruzione, interruzione o anche parziale o momentanea indisponibilità ha l’effetto di indebolire in maniera significativa l’efficienza e il funzionamento normale di un Paese, ma anche la sicurezza e il sistema economico-finanziario e sociale. Si tratta dunque, di valorizzare il potenziale di ricerca in settori rilevanti per la sicurezza e la resilienza del Paese e per la creazione di nuovi servizi e prodotti che possano favorire le opportunità di lavoro e la nascita di nuove aziende, grazie alla promozione della ricerca e al trasferimento tecnologico. Il mio impegno, sulle tematiche della sicurezza e la resilienza delle infrastrutture energetiche, sarà rivolto principalmente nell’allineare le linee di ricerca italiane con quelle europee, nell’analizzare le nuove minacce all’integrità di questi sistemi non previste negli scenari classici e che la realtà del momento mostra nella loro complessità e nella valorizzazione del rapporto tra università e imprese, nella direzione della promozione di uno sviluppo economico sostenibile”.
La “Gestione delle risorse marine” includerà le competenze scientifiche e le proposte del prof. Michele Mossa e degli altri quattro componenti del gruppo di lavoro del settore afferente al tema generale, “Tecnologie sostenibili, Agroalimentare, Risorse Naturali ed Ambientali”. Laurea in Ingegneria civile, sezione idraulica, ordinario di “Idraulica”, Mossa conta curriculum scientifico di prim’ordine. I suoi principali temi di ricerca sono legati all’idraulica marittima, fluviale e ambientale, con particolare riguardo alla meccanica delle onde, alle correnti marine, ai processi di erosione localizzata, ai problemi della diffusione di inquinanti in corpi idrici e all’interazione dei flussi con la vegetazione. “Il mare è un’enorme risorsa naturale” – afferma il prof. Mossa. “E’ necessario però – continua – definire le modalità corrette con cui operare o intervenire nelle zone costiere, ad esempio o nell’ambiente marino. Sono ormai incontrovertibili ed evidenti le conseguenze dei cambiamenti climatici sui processi di erosione costiera, sull’alterazione delle condizioni idrologiche e delle specie e densità della vegetazione presente nelle zone estuarine e costiere, con gravi conseguenze per la salvaguardia ambientale. Di drammatica attualità sono anche i problemi connessi all’inquinamento del mare. Sorge, quindi, la necessità di ricerche innovative sui temi legati alla gestione sostenibile delle risorse marine. Le tematiche citate richiedono lo sviluppo di appositi programmi di ricerca e nuovi approcci sperimentali, basati su una logica di collaborazione interdisciplinare. Il contributo scientifico a tali problemi è fondamentale e deve essere una delle priorità del PNR 2021-2027”.
Il Rettore. Del risultato ottenuto dal Poliba non può che essere soddisfatto il Rettore, Francesco Cupertino.
“E’ un risultato importante e prestigioso” dice. “Il nostro Ateneo si conferma un punto di riferimento nazionale e internazionale in diversi settori scientifici. Le competenze dei nostri docenti sono la chiave del successo del Politecnico. Competenze che si riflettono positivamente anche sulla qualità della preparazione dei nostri studenti”.