29 ottobre 2025
Nell’era della grande sfida dell’intelligenza artificiale, non c’è niente di più attuale, urgente e necessario di un’umanità da riscoprire, per costruire vere relazioni e progettare il futuro. È il messaggio lanciato ieri agli studenti del primo anno di studi al Politecnico di Bari, in occasione della festa della matricola, al Campus. Accolti dal rettore, Umberto Fratino, gli studenti hanno poi assistito ad uno spettacolo, ironico e motivazionale, del comico Giovanni Vernia, nella doppia e non casuale veste di istrionico professionista del palcoscenico e di skillato ingegnere elettronico.
«Laureato
con il massimo dei voti a Genova – ha detto Vernia in apertura del suo show – sono
la dimostrazione vivente che il diploma non basta per far ridere». Della capacità
di ironizzare su sé stessi, un tema poi ripreso nel corso dell’esibizione, il
comico di origine pugliese ha fatto il filo conduttore di una nuova prospettiva
per affrontare gli studi universitari e la vita in generale. «Se svilupperete
questa attitudine di base, in fondo un’espressione di umilità, imparerete a fare
tutto con ironia, che è la chiave del successo nelle relazioni, nel lavoro e
anche un potente antistress».
Recuperato il ruolo di ingegnere, Vernia ha quindi puntualizzato che, però, bisogna imparare a dosare «la capacità di non prendersi troppo sul serio», con la giusta dose di rigore, metodo e attenzione in tutto quello che si fa. «Soprattutto se si tratta dell’esame di Analisi matematica» ha detto scherzando, ma non troppo, tra gli applausi del pubblico divertito. Anche Fratino ha incentrato il suo intervento sull’importanza delle relazioni umane, un fattore vincente se combinato con l’impegno, la qualità degli studi e le crescenti opportunità che offre il Politecnico di Bari. «Come neorettore – ha detto nel suo intervento di saluto alle matricole – sono felice di iniziare con voi questo percorso, durante il quale troverete sempre le porte aperte per far sentire la vostra voce tutte le volte che ne avrete bisogno, per segnalare eventuali problemi, per condividere idee e progetti che possano aiutarci a crescere, insieme».
Lo show, intitolato Workshock! – L’umorismo per il successo nella vita, è stato un apprezzato mix di racconto di esperienze vissute, citazioni divertenti e brevi gag con il pubblico. Vernia ha raccontato il suo lavoro da analista, consulente, promoter e formatore nel settore digitale, che ha svolto in importanti multinazionali e poi dell’improvviso, inaspettato e travolgente successo ottenuto grazie alla trasmissione Zelig. Una doppia vita tra scrivania e palcoscenico, «che mi ha aperto nuove porte – ha detto ancora Vernia – finché gli impegni artistici non sono diventati troppi ed ho lasciato definitivamente il mio lavoro di ingegnere».
Lo show, durato complessivamente circa un’ora e mezza, è andato avanti tra racconti e spunti di attualità, toccando i temi-chiave nella vita dei giovani. La dipendenza dallo smartphone, il rischio sempre presente di confondere i social con la vita reale, il ricorso sempre più massiccio all’intelligenza artificiale. Un piccolo vademecum sull’uso sapiente della tecnologia e infine un invito – ironico ma autentico – a riscoprire l’importanza delle relazioni umane. Quelle che si costruiscono nelle aule, nei laboratori, nelle biblioteche, nelle associazioni studentesche. Un bagaglio reale, non virtuale, di esperienze uniche, che pone le basi per il futuro.