Dal Politecnico di Bari un contributo di idee per la soluzione del parcheggio selvaggio dei monopattini. Premiata con il SIDT PhD Award 2024 la tesi della dottoranda Simona De Bartolomeo, del Dicatech
Pratici, maneggevoli, agili e scattanti nel traffico caotico della città, così diffusi da poterli reperire ovunque e in qualunque momento della giornata. Anche dove non si dovrebbe, però. I monopattini elettrici continuano ad essere i preferiti, tra i mezzi di share mobility introdotti in questi anni, ma il problema del parcheggio selvaggio resta irrisolto.
Servono dei correttivi, se si vuole continuare a puntare su questo servizio per implementare le politiche di mobilità sostenibile nelle areee urbane. Un contributo di idee arriva dal Politecnico di Bari: stazioni di prelievo e rilascio dei veicoli condivisi, posizionati per le strade e piazze cittadine in modo da garantire equo accesso alle stazioni da parte di tutta la popolazione.
È, in sostanza, il cuore della tesi di dottorato di Simona De Bartolomeo (nella foto sotto), al terzo anno del dottorato di ricerca in Rischio e Sviluppo Ambientale, Territoriale ed Edilizio al DICATECh, dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica del Politecnico. Il suo lavoro è stato premiato con il SIDT PhD Award 2024 all’ultima edizione del Seminario Scientifico Biennale della Società Italiana Docenti di Trasporti (SIDT) SIDT2024, un appuntamento importante per docenti e ricercatori del settore Trasporti, organizzato dall’Università di Cagliari e svoltosi di recente a Villasimius, in Sardegna.
«Una delle problematiche più rilevanti legate a questi sistemi e che ne limita l’affermazione e la diffusione – spiega la dottoressa De Bartolomeo – è il parcheggio disordinato, con il conseguente intralcio del flusso di veicoli e pedoni. Questo influisce sul decoro urbano – aggiunge – e sulla sicurezza percepita da parte di tutti gli utenti».
Nella tesi, intitolata “Decision support models and methods for the fair redesign and management of free-floating micromobility systems” sono stati proposti modelli e algoritmi per la gestione di sistemi di micromobilità condivisa, in grado di allineare il modello di esercizio alle esigenze di equità sociale, agli obiettivi degli operatori e a quelli degli amministratori locali (i tutor di tesi sono i professori Leonardo Caggiani e Michele Ottomanelli). Un tema di stretta attualità, dunque, che si incrocia con le attività di MOST, il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, un grande progetto PNRR cui partecipa il Politecnico di Bari come responsabile dei due ambiti di ricerca dei servizi innovativi per la mobilità e i nuovi combustibili. Un periodo favorevole per l’innovazione, nel mondo della mobilità.