Percorso P-Tech IBM, da Taranto con la laurea in tasca in Ingegneria Informatica e dell’Automazione

Tema di laurea: uso dell’Intelligenza artificiale per il riconoscimento automatico di programmi informatici dannosi. P-tech è un progetto internazionale formativo che avvicina scuola superiore, università e mondo del lavoro. Promosso negli Stati Uniti da IBM e attivo in Italia nella la sede jonica del Poliba

22 luglio 2025

Roberto Carriero di Taranto e Domenico Marinelli di San Giorgio Jonico, entrambi classe 2003, sono i primi due laureati in “Ingegneria Informatica e dell’Automazione”, del percorso formativo triennale internazionale, P-Tech.

Il P-Tech (Pathways in Technology Early College High School) è un progetto nato e promosso negli Stati Uniti da IBM. Successivamente esportato in molti altri Paesi mira ad integrare scuola superiore, università e mondo del lavoro. Quello attivato nella sede di Taranto del Politecnico, il primo in Italia, intende contribuire allo sviluppo della sede tarantina del Poliba e favorire le prospettive professionali dei circa cento studenti (oltre 30 studenti all’anno nei primi tre) che hanno scelto di aderire al progetto internazionale.

Il P-Tech a Taranto è nato dalla collaborazione tra il Politecnico di Bari, l’Assessorato alla Formazione e al Lavoro della Regione Puglia, Intesa Sanpaolo, Enel, le aziende del Gruppo Angel, l’Associazione dell’Ordine degli Ingegneri di Taranto e Confindustria Taranto nel 2019. Al progetto hanno aderito diverse scuole superiori del territorio: l’I.I.S.S. “Maria Pia”, l’I.I.S.S. “Pacinotti”, l’I.I.S.S. “Righi”, il Liceo “Battaglini”, l’ITCS “Pitagora”, il Liceo “Archita” e il Liceo “Moscati”. Il percorso didattico è cominciato con l’anno accademico 2022-23.

I due neolaureati, Carriero e Marinelli, per arrivare alla laurea hanno seguito un percorso d’accesso parallelo a quello tradizionale. Il test di ammissione è stato sostituito da attività formative IBM (24 CFU) integrate ed erogate nel tradizionale percorso scolastico della scuola superiore durante il triennio scolastico (terzo-quinto). Carriero presso l’I.T.T. “A. Pacinotti” di Taranto (Istituto Tecnico Tecnologico – Indirizzo Informatica e Telecomunicazioni, articolazione Informatica); Marinelli presso l’IISS “Augusto Righi” di Taranto, istituto tecnico – industriale, indirizzo Informatica e Telecomunicazioni.

 Agli studi del triennio e relativi esami di Ingegneria è seguito il lavoro della tesi. Coordinati dal prof. Carmelo Ardito, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione Poliba (DEI), hanno concretizzato i loro interessi di ricerca nelle rispettive tesi di laurea dedicate all’uso dell’Intelligenza Artificiale per il riconoscimento automatico dei malware, ovvero di quei programmi informatici dannosi che possono compromettere dati e sistemi. Le loro ricerche si sono concentrate su come insegnare a un sistema intelligente a distinguere in modo autonomo un software legittimo da uno potenzialmente pericoloso, contribuendo così allo sviluppo di strumenti sempre più efficaci per la protezione dei dispositivi e delle reti informatiche.

La discussione delle tesi è avvenuta lo scorso 14 luglio a Taranto. Alla seduta di laurea ha partecipato anche l’ing. Gaetano Scioscia di IBM, che ha sottolineato come «questo risultato rappresenti un importante traguardo per tutto il progetto P-Tech in Italia, a dimostrazione di come la collaborazione tra pubblico e privato possa produrre percorsi formativi realmente efficaci e orientati all’occupabilità dei giovani». Concetto condiviso dal prof. Fedelucio Narducci,coordinatore del Corso di Studi in Ingegneria Informatica e dell’Automazione del Poliba, secondo cui “rappresenta un segnale forte dell’impatto positivo che un modello formativo integrato può avere sul territorio e sulla crescita dei nostri studenti e studentesse”.

Intanto, i due neolaureati tarantini non si fermano a questo primo brillante risultato e preannunciano di immatricolarsi al Politecnico di Bari, al corso di Laurea Magistrale in Informatica, percorso Artificial Intelligence e Data Science. In bocca al Lupo!

Ufficio stampa Poliba

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