L’iniziativa del Meta-Laboratorio: arredi da dismettere donati ad associazioni, parrocchie e musei del territorio
Non più rifiuti ingombranti di cui sbarazzarsi, ma attrezzature preziose da riutilizzare. Così gli arredi dismessi delle stanze dei docenti, degli uffici amministrativi, delle biblioteche del Campus diventano mobilio per associazioni, parrocchie, musei del territorio. L’iniziativa è del Meta-Laboratorio per la Sostenibilità del Politecnico di Bari. Un esperimento, per il momento, ma dai risultati così soddisfacenti e incoraggianti, da potersi trasformare presto in un progetto più stabile e articolato.
«Con quest’attività speriamo di dimostrare come si possano fare esperienze virtuose di riuso anche in quei contesti dove si tende a dare per scontato che la burocrazia rappresenti un ostacolo a qualsiasi novità» spiega Michele Dassisti (nella foto sotto), professore ordinario di Tecnologie e Sistemi di lavorazione al dipartimento di Meccanica, Matematica e Management del Politecnico, delegato del rettore alla Sostenibilità. Sedie, scrivanie, armadi ancora in ottime condizioni sono stati donati alle associazioni Comunità Emmanuel Onlus, con sede a Triggiano; “Rimescola”, a Bitonto e Zona Franka, a Bari; al Museo Etnografico Africa Mozambico, a Giovinazzo e alla parrocchia San Vincenzo Ferrer, a Casamassima.
«Nel Politecnico di Bari –aggiunge il professor Dassisti – la sostenibilità in epoca Covid non è più una teoria o una moda del momento, ma un’esperienza concreta di cambiamento, che deve riguardare sempre più la mentalità e gli stili di vita». Oltre a restituire valore a delle risorse materiali, infatti, l’iniziativa di riuso del Meta-Laboratorio diventa uno strumento di sussidiarietà a sostegno del volontariato. Una realtà importante per il tessuto sociale del territorio, ma spesso priva dei mezzi economici necessari a promuovere e realizzare le sue attività.
A partire da queste esperienza, dunque, il Politecnico di Bari vuole consolidare una prassi di sostenibilità e sussidiarietà con altre iniziative simili, per dare un contributo concreto ad un nuovo modello di sviluppo. «L’obiettivo – riprende il professor Dassisti – è realizzare quella ecologia integrale auspicata dall’Agenda 2030 dell’ONU e dalla enciclica Laudato sí di Papa Francesco. E oggi che siamo coinvolti nella più grande crisi sanitaria ed economica del mondo contemporaneo – conclude – questo obiettivo è prioritario».