Apre a Bari il nuovo polo di OVS

Alla zona industriale si rigenerano capi invenduti e si sviluppano soluzioni innovative per l’e-commerce. Fondamentale la collaborazione con il Politecnico di Bari in ambito intelligenza artificiale.

28 marzo 2025

Settantamila capi di abbigliamento al giorno, con l’obiettivo di raggiungere un totale di quindici milioni di pezzi nel 2026. Sono i numeri del nuovo impianto di rigenerazione di OVS, nella zona industriale di Bari, presentato alla stampa dall’amministratore delegato, Stefano Beraldo, come progetto pilota in Europa di un nuovo modello di industria sostenibile, associata alle più innovative soluzioni di e-commerce. All’interno di un edificio di 15mila metri quadrati, le attività di recupero dei capi invenduti si integrano infatti con quelle di ricerca e sviluppo in ambito digitale, grazie alla presenza, nella stessa sede, di un polo di innovazione tecnologica avviato insieme con il Politecnico di Bari.

Grazie alla collaborazione tra i professionisti di Ovs e i ricercatori dell’Ateneo, sono state sviluppate, ad esempio applicazioni di intelligenza artificiale per il sito internet aziendale, mentre si sta lavorando a nuove soluzioni efficienti di cybersecurity e a sistemi sempre più avanzati di raccomandazione, quelli cioè che permettono alle aziende di conoscere le preferenze dei propri clienti, per consigliare prodotti e servizi più adeguati.

Il rettore del Politecnico, Francesco Cupertino, intervenuto in conferenza stampa lo ha definito «un risultato che non era nemmeno lontanamente immaginabile soltanto venti anni fa, frutto di un grande lavoro di squadra che oggi è diventato un modello di collaborazione pubblico-privato per lo sviluppo del territorio». La struttura infatti è stata realizzata con i fondi di un Contratto di Programma della Regione Puglia rivolto alle grandi imprese, avviato nel 2023, per incentivare la trasformazione digitale e l’economia circolare.

Alla presentazione sono quindi intervenuti, oltre a Beraldo e al rettore Cupertino, il presidente della Regione, Michele Emiliano; il sindaco di Bari, Vito Leccese; il suo predecessore Antonio Decaro, ora presidente della Commissione per l’ambiente, il clima e la sicurezza alimentare al Parlamento europeo e il professor Eugenio Di Sciascio, vicesindaco di Bari nell’ultima giunta Decaro, rettore del Politecnico fino al 2019 e regista delle operazioni di attrazione di investimenti industriali, che hanno portato a Bari, negli ultimi tempi, non solo OVS ma anche altre importanti multinazionali.

«È un progetto in cui abbiamo investito molte risorse non solo per la componente industriale, ma soprattutto per quella della ricerca e innovazione» ha detto il presidente Emiliano. L’investimento complessivo è stato di 33 milioni di euro, 19 dei quali destinati all’ambito digitale e 14 all’implementazione di sistemi innovativi per l’economia circolare. «Qualche anno fa il nostro modello era Milano – ha aggiunto il sindaco Leccese – ma oggi abbiamo qui il loro stesso tasso di disoccupazione, il che vuol dire che abbiamo lavorato bene nelle politiche di attrazione, che hanno portato nuove aziende e assunzioni».

Come ha dichiarato l’Ad Beraldo, al momento OVS impiega nel nuovo centro 55 persone. Si tratta di laureati specializzati in ambito digitale, molti dei quali provenienti dal Politecnico ed esperti nella rilavorazione dei capi e nelle attività di gestione. A regime è previsto l’inserimento di 125 persone. Il gruppo di lavoro del Politecnico invece fa capo al professor Tommaso Di Noia, docente di Intelligenza artificiale e si è avvalso del supporto di Wideverse, società spinoff dell’Ateneo, specializzata in soluzioni di AI.

«Voi oggi non sapete dove potrete riuscire ad arrivare – ha detto il rettore Cupertino rivolgendosi ai giovani professionisti di OVS – così come non lo sapevamo noi venti anni fa. Siamo andati molto al di là delle più rosee aspettative – ha aggiunto Cupertino – perché venti anni fa non avremmo immaginato di poter diventare un punto di riferimento per grandi aziende innovative, come non avremmo immaginato di diventare l’ateneo con il tasso di occupazione dei  laureati più alto in Italia, eppure lo siamo diventati. Questo ci deve spingere a riprendere quello spirito del ricercatore – ha proseguito il rettore del Politecnico – che ci consente di andare oltre i limiti e trovare nuove soluzioni. Se OVS ha aperto una nuova sede a Bari, se altre grandi aziende fanno lo stesso, è perché qui ci sono tutte le condizioni favorevoli per investire nello sviluppo sostenibile. Grazie a sinergie virtuose come questa – ha concluso Cupertino – stiamo costruendo un ecosistema dell’innovazione nei settori che nei prossimi anni saranno decisivi per lo sviluppo del nostro territorio e per l’occupazione qualificata dei laureati».

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