BiArch. Il Politecnico, con il DICAR, al Festival dell’Architettura il 17 settembre
Siamo agli inizi del 1900. Nella storia urbanistica della città di Bari i quartieri di San Pasquale e Carrassi non hanno un posto di rilievo. Lo sviluppo della produzione industriale nella città nel primo novecento provoca una modifica significativa della geografia della città con la formazione delle periferie. Al di là della ferrovia si realizzano i nuovi quartieri periferici. Nel 1911, alcuni di questi terreni vengono acquistati dalla Società Ortodossa di Palestina con l’obiettivo di edificare il complesso della Chiesa Russa e garantire ospitalità ai pellegrini russi.
Un apposito comitato affida la progettazione della struttura all’architetto Aleksej Viktorovič Ščusev. Nell’anno successivo, 1912, il progetto viene approvato dallo zar Nicola II. L’architetto, Ščusev, più volte a Bari per seguire i lavori, diventò successivamente l’architetto dell’Unione Sovietica: tra le sue opere, il Mausoleo di Lenin nella piazza Rossa di Mosca. Il progetto di Ščusev si rifà alle antiche tradizioni costruttive di Novgorod-Pskov, città della Russia del Nord. Grande cura viene dedicato ad esso, con livelli di attenzione al dettaglio che non tralasciarono nulla, dai cicli di decorazioni parietali dell’aula liturgica e degli ambienti di rappresentanza, al mobilio, fino ai particolari più minuti dei serramenti, come del resto era prassi in quegli anni.
Il cantiere viene avviato nel 1913 e prosegue fino al 1915. Nel 1914, con l’ingresso della Russia nella Prima Guerra Mondiale, i contatti fra Bari e Mosca si riduco sensibilmente e non è più possibile trasferire in Italia risorse e materiali da costruzione, oltre che arredi sacri. La successiva Rivoluzione d’Ottobre del 1917 comporta ulteriori limitazioni, tra questi, la mancata realizzazione dei cicli pittorici.
Oggi, la Chiesa russa di Bari, con la sua unicità in Italia, unita alla devozione e al secolare pellegrinaggio dai paesi dell’est, costituisce un importante patrimonio, non solo della storia e della tradizione ortodossa, ma anche della Puglia, dell’Italia. Essa infatti, costituisce uno straordinario ponte di comunicazione tra le comunità religiose cristiane cattoliche e ortodosse.
Sulla “Storia e l’Architettura del Complesso Monumentale della Chiesa Russa di Bari” è stata organizzata una apposita conferenza che si svolgerà presso il Teatro Margherita di Bari, il 17 settembre, ore 10:00 in occasione delle iniziative del BiArch di Bari.
La conferenza nasce dalla collaborazione tra soggetti presenti nella città di Bari a vocazione culturale ed internazionale, quali Il Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’architettura (DICAR) del Politecnico di Bari, l’Associazione “Intercultura”, l’Associazione “Ponte ad Oriente – Bari” e rappresentanti di istituzioni russe, quali l’Accademia Russa delle Scienze, l’Università Ortodossa Umanistica San Tichon di Mosca e la Facoltà di Architettura dell’Università Statale di Geodesia e Cartografia di Mosca. L’evento si colloca nel quadro del Festival dell’Architettura “BiArch” in corso a Bari. Il programma prevede:
Presentazione e chairman: prof. Ignazio Carabellese DICAR – Politecnico di Bari; Relatori Prof. Michail Talalay Accademia Russa delle Scienze; Prof. Kirill Vach Accademia Russa delle Scienze; Prof. Yuri Savel’ev Università Ortodossa Umanistica San Tichon di Mosca; Dott. Sergei Koluzakov Università Statale di Mosca di Geodesia e Cartografia – Facoltà di Architettura; Prof. Giuseppe Carlone DICAR – Politecnico di Bari; Dott. Arch. Giuseppe Berardi DICAR – Politecnico di Bari
La partecipazione alla conferenza sarà possibile in presenza, previa iscrizione online al link: https://biarch.org/event/storia-ed-architettura-del-complesso-monumentale-della-chiesa-russa-di-bari/ oppure in modalità streaming: https://biarch.org/