Se n’è discusso in un workshop al Politecnico di Bari, con gli astronauti Vittori e Olivas e i rappresentanti di aziende e startup americane e italiane del settore. «Presidiamo un settore-chiave per la New Space Economy»
5 febbraio 2025
Favorire un ecosistema dell’innovazione, fondato sulla ricerca pubblico-privata, per presidiare il settore delle tute spaziali extraveicolari e le sue opportunità di business nella New Space Economy. È questo il primo obiettivo emerso dal workshop internazionale Space Suit and Extra-Vehicular Suit Design for Microgravity, Partial Gravity, and Mars, che si è svolto ieri al Politecnico di Bari con la partecipazione degli astronauti Roberto Vittori e Danny Olivas e i rappresentanti di alcune aziende e startup innovative del settore. Una nicchia di mercato con enormi prospettive di sviluppo, sulla scia dei grandi cambiamenti che si stanno verificando a livello globale nelle attività spaziali.
«La tuta extraveicolare sarà il futuro della mobilità lunare – ha dichiarato Vittori a margine dell’evento al Politecnico – e anche un tema per la mobilità terrestre. Pe vari motivi – ha aggiunto l’astronauta italiano – negli Stati Uniti in questo momento non si stanno concentrando su questo tema, che noi in Italia potremmo invece riprendere. E il posto migliore per iniziare – ha concluso Vittori – è l’università». Dalla collaborazione tra impresa e accademia, ad esempio, è nata EMSi, acronimo di Electrical Muscle Simulation, la prima tuta spaziale bionica per astronauti, in grado di rilevare e contrastare l’atrofia muscolare in condizioni di microgravità, che è stata realizzata dalla startup pugliese Rea Space in collaborazione con il Politecnico di Bari.
«Lo spazio – ha commentato il rettore, Francesco Cupertino – è un’opportunità per le nostre aziende, di fare nuovo business e per noi, di sviluppare tecnologie che possano aiutare l’uomo a vivere meglio anche sul pianeta Terra. Noi del Politecnico di Bari – ha aggiunto Cupertino – vogliamo dare il nostro contributo sostenendo le startup innovative, attraendo i player internazionali, cercando di costruire dei rapporti, in particolare con gli Stati Uniti, tra i nostri laboratori di ricerca e le aziende americane che sono già impegnate in questi settori».
Il Workshop si è svolto, non a caso, nella sede di BINP – Boosting Innovation in Poliba – che è l’incubatore di startup e open innovation hub del Politecnico di Bari, situato all’interno del Campus universitario. Qui sono state incubate realtà come Astradyne, che ha lanciato SolarCube, un pannello solare che si apre come un origami e grazie al quale ha vinto il premio come miglior startup dell’anno all’Italian Tech Week 2023. L’evento del Politecnico, organizzato in collaborazione con il DTA – Distretto Tecnologico Aerospaziale e con il patrocinio della Regione Puglia, si aperto con un intervento introduttivo del rettore, che ha illustrato l’attuale ecosistema dell’aerospazio in Puglia, con le sue prospettive di sviluppo e i rapporti, sempre più intensi, con il mondo delle imprese. Inoltre, ha evidenziato la capacità del Politecnico di svolgere un ruolo di motore per le nuove imprese innovative, proiettandosi come motore di sviluppo a livello nazionale e internazionale.
All’incontro hanno partecipato Danny Olivas, astronauta statunitense ed esperto di attività extraveicolari, sul tema delle missioni EVA (attività extraveicolare; Eleonora Zanus, di Rea Space, che ha relazionato sulle innovazioni nella progettazione delle tute spaziali per l’esplorazione di Marte; Antonio Mattia Grande, del Politecnico di Milano, che ha parlato dei materiali autorigeneranti per tute spaziali più sicure e durevoli; Adele Luta, dell’azienda Oceaneering International, specializzata in soluzioni tecnologiche a supporto al volo spaziale umano, facendo una ricognizione dell’evoluzione tecnologica dallo Shuttle alla stazione spaziale internazionale, ad Artemis; Theresa Mulloy, dell’agenzia Puglia Sviluppo, che ha illustrato le opportunità di finanziamento regionale per le start-up del settore spaziale e Patrizio Summa, di Aeroporti di Puglia, che ha presentato il progetto delle Spazioporto di Grottaglie, come un’infrastruttura strategica per lo sviluppo e l’innovazione dell’interno comparto in Puglia, in Italia e a livello internazionale.
Al termine dei vari interventi, i relatori si sono confrontati in una tavola rotonda, moderati da Emilio Cozzi, giornalista di SkyTg24 ed esperto di New Space Economy con un pubblico numeroso e attento, formato in gran parte da giovani ricercatori e studenti. Le conclusioni sono state affidate al generale Vittori. A proposito di collaborazione, grazie alla disponibilità degli astronauti, il Politecnico e il DTA hanno organizzato degli incontri di orientamento alla scelta universitaria, per studenti di scuola superiore. Vittori e Olivas, infatti, sono stati oggi all’istituto tecnico economico “Carnaro” di Brindisi e domani saranno al liceo “Fermi” di Bari, per raccontare ai ragazzi la vita nello spazio.